La divulgazione, la narrazione e le cazzate…

31 Jan

Quark In principio c’era Piero Angela, il suo Quark ci ha affascinato da bambini, in quei tempi in cui la Rai somigliava di più ad un servizio pubblico. La trasmissione è rimasta tale negli anni, ma si sta rivelando inadatta ad una TV che è cambiata dove il pubblico è abituato a grandi fratelli, liti da cortile e un riflesso incondizionato spinge il tasto del telecomando non appena qualche contenuto rischia di mettere in moto il cervello.

Tante altre trasmissioni di divulgazione, per lo più storica, si sono avvicendate nel corso degli anni. Una tra queste ha riscosso un notevole successo, si tratta di Blu Notte (in onda anche con altri titoli a seconda dell’edizione) di Carlo Lucarelli. La ricetta che confezionava la trasmissione è piuttosto semplice, raccontare i tanti lati oscuri della nostra storia recente usando l’espediente narrativo del giallo, del noir, o addirittura del thriller,  rendendo l’intreccio più importante della fabula.

Non è a caso che da Piero Angela passo a Lucarelli. Infatti, in una intervista televisiva lui stesso si è definito un divulgatore di misteri piuttosto che un esperto. Una sorta di Piero Angela del mistero appunto.

Da allora, sono nate parecchie trasmissioni sui misteri vari ed eventuali dove spesso vengono esagerate all’esasperazione circostanze piuttosto banali, le quali fonti di tali misteri sono iniesistenti o ambigue. Insomma l’unica garanzia che abbiamo è che l’ha detto la televisione quindi deve essere vero. Ovviamente mi riferisco a trasmissioni come voyager e mistero.

Lucarelli e De LuigiMistero accentua ancora di più la spettacolarizzazione fino a se stessa piuttosto che i contenuti, e lo si vede dai conduttori scelti: Enrico Ruggeri (che con questa mossa ha perso parecchi punti da parte di chi lo stimava come cantautrore), e Raz Degan (perché se è vero che nella TV a cui siamo abituati i culi e le tette tirano, è vero anche il reciproco femminile, specie per le allegoriche casalinghe di voghera).

Le rare volte che mi è capitato di vedere queste trasmissioni, non ho potuto non pensare a come si possa esser sentito Piero Angela a vedere questa sorta di antiscienza, dopo anni dedicati a tentare di divulgare la scienza vera.

Se è vero che Lucarelli con la sua trasmissione ha scatenato parecchie imitazioni satiriche (la più famosa è quella di Fabio De Luigi), molti non hanno saputo resistere a sfruttare la facile ironia che Voyager serve su un piatto d’argento.

Inizia il genio di Crozza, che con famigerato Kazzenger, mette in risalto i temi esasperati ed enfatizzando quanto di poco scientifico c’è nella trasmissione. E’ esilerante, chi non l’abbia mai fatto ne consiglio la visione.

Ma nell’era del web, la rete non poteva rimanere inerme di fronte a questo cross di comicità. E’ così che nasce Avoyager, una parodia su youtube. La genialità di questi due video (di seguito postati) sta non solo nella irresistibile comicità, ma anche nel riuscire a dimostrare quanto è importante l’espediente narrativo, come si possa convincere di alcune cose senza quasi dirle. Insomma, mette a nudo e rende evidenti i trucchi di voyager.

 

 

 

Ma non è questa la novità che mi ha spinto a scrivere questo articolo. C’è una riflessione che ho fatto guardando l’ultima trasmissione di Lucarelli: Almost True.

Seppur Blu Notte aveva un nobile scopo, quello di far conoscere la cronostoria italiana, ha (secondo me) ispirato le trasmissioni spazzatura di cui sopra. Adesso non so quanto inconsapevolmente sia successo ciò, ma sembra quasi che con questa nuova trasmissione Lucarelli abbia voluto rimediare o fare un po’ d’ordine nel mondo dei misteri. La trasmissione, parla dei misteri del mondo dello spettacolo. Fino alla fine della trasmissione il format è molto simile a Blu Notte, e riesce a convincere l’ascoltatore della veridicità di una leggenda metropolitana. Solo alla fine, come un insolito prestigiatore, spiega tutti i trucchi e le fandonie usate per convincere lo spettatore, dimostrando ancora una volta quanto è facile montare una trasmissione e convincerci della fondatezza di un falso mistero.

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