Nel 1947 veniva pubblicata la Fattoria degli animali di George Orwell.
Nello stesso anno, per coincidenza, nasceva la Costituzione della Repubblica Italiana.
Per chi non conoscesse bene il libro (un gran classico che consiglio), gli animali dopo aver fatto una rivoluzione si organizzano in una comunità e scrivono i loro comandamenti, regole della comunità, su un muro della fattoria:
Successivamente, alcuni animali si disinteressarono dei comandamenti, di imparare a leggere (e a leggerli), delegando il potere ai più intelligenti e colti.
Via via, le regole venivano modificate nel tempo, a favore di questa oligarchia, che in un primo tempo aveva fatto gli interessi di tutti.
Gli altri animali non avevano ben memoria di quanto stesse succedendo perché il passaggio è stato graduale, e sopratutto molti di loro non sapevano leggere.
Iniziarono a prendere le abitudini dell’uomo, il tiranno appena scacciato.
A giustificare la violenza contro i dissidenti:
Via via somigliando sempre più al tiranno appena scacciato:
Il passo successivo fu breve:
Oggi apprendiamo che il ministro Elsa Fornero, in una dichiarazione sostiene che il lavoro non sia un diritto.
Art. 4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Questo è solo l’ennesimo esempio di come i diritti conquistati e costituzionali vengano rimessi in discussione. Abbiamo vari esempi: i diritti del lavoratori, la libertà di stampa, la laicità dello stato, l’uguaglianza di fronte alla legge, la meritocrazia.
Riflettiamo.