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Il Falegname, storia e curiosità…


24 Jan

Finalmente, dopo aver illustrato i brani del mio vecchio gruppo i Dustland, inizio ad illustrare i miei pezzi da solista. In particolare il brano che andrò a presentarvi mi vede particolarmente solista, in quanto sono solo io a suonare tutti gli strumeti (chitarra acustica e solista, armonica, voce e percussioni – quando si dice: io me la canto e io me la suono…).

Il singolo di cui stiamo parlando, (denominato più unico che singolo in quanto è il primo di mia pubblicazione senza un gruppo a supporto) è appunto il Falegname. Testo e Musica sono di Giovanni Torrisi.

Il Falegname

Giovanni, usava allietare le nolstre feste e ricorrenze varie con i suoi pezzi, e ogni qualvolta c’era un nuovo ospite che non li aveva ancora sentiti, gli toccava sorbirsi l’intero repertorio. I toni dei suoi brani sono a volte estremamente seri, altre volte sono ironici al limite del demenziale. Il falegname  è il pezzo che ho sempre preferito, tanto che ho deciso di curarne l’arrangiamento e inciderlo.

Si tratta di una ballata in stile deanreiano ispirata (a detta dell’autore) ad una antica storia marinara. Il testo è provocatoriamente cruento, in pieno contrasto con la dolcezza e pacatezza della musica, quasi a voler rappresentare un ossimoro musicale. Tratta di una storia di estrema miseria e disperazione, nella quale i protagonisti, pur di sopravvivere, danno luogo ad atti di inimmaginabile e macabra, durezza.

Non è un testo che ha bisogno di parafrasi, perciò non anticipo niente a chi non lo ha ancora ascoltato. Buon ascolto.

Oblivion


21 Jan

Con questo ultimo brano, si conclude il viaggio nelle canzoni dei Dustland. Purtroppo non sono ancora riuscito a farne un video per mancanza di tempo. Non è detto che non lo faccia in futuro. Anzi, è una promessa.

Tornando al pezzo, devo dire che è il brano dei Dustland che preferisco. Non è escluso che ne incida una nuova versiome riarriangiata (forse tradotta), magari più vicina al genere che suono adesso, ben l’ontano dall’heavy metal dei Dustland.

L’unica cosa che mi dispiace e non averla scritto io. Infatti, il testo e la musica sono di Michele (info sui componenti del gruppo).

Il testo, parla della solitudine di un uomo di mezza età dimenticato e depresso. Il tema è duro, ma la scelta delle parole e della ritmica, piuttosto accurata, lo rende piuttosto poetico, evocativo e malinconico.

Strade sporche

L’intro del brano è piuttosto originale per un brano heavy. L’arpeggio è molto effettato e diventa subito un riff stoppato e aggressivo. Il giro rimane uguale ma il basso che cambia in sottofondo gli da un effetto differente.

La strofa è lenta e arpeggiata, il ritornello è distorto. Il testo è piuttosto breve, infatti il pezzo è molto strumentale. C’è un cambio di tempo prima dell’inzio del solo da 4/4 a 7/8.

Consiglio vivamente l’ascolto anche a chi non è un cultore del genere.

Floating in Virgin Skies


10 Jan

E’ la quarta traccia di Downing in Decay, ed è il primo brano dei Dustland a non essere scritto da me. Infatti la musica è di Nello e il testo di Michele.

Il testo ha molto più spessore di quelli scritti da me, almeno nella scelta dei termini. E’ onirico ed evocativo e parla di un volo immaginario fatto con la mente.

A livello musicale, il brano è un pezzo power metal un po progressivo con cambi di tempo. L’intro è un incrocio di chitarre in tapping dall’effetto barocco. Il resto della canzone è un alternarsi di cavalcate e arpeggi con soli melodici e veloci.

Buon ascolto.

Cavaliere di Ventura


05 Jan

Continuiamo a illustrare i brani dei Dustland contenuti nell’unico album realizzato.

Il brano Mercenary Knight, è ispirato al fumetto italiano Brendon. Il personaggio, creato da Claudio Chiaverotti, vive in un epoca futura post-apocalittica. Per intenderci, il filone narrativo è quello che appartiene ai classici Ken Shiro e Mad Max. A differenza di questi però, oltre alla componente cyber punk, il fumetto diverte inserendo componenti fantasy che trovano alla fine una spiegazione razionale o fantasiosa ma mai scontata.

Brendon D’arkness è un personaggio vagamente ispirato al celebre film Il Corvo, interpretato da Brendon Lee. E’ un cavaliere mercenario, errante e solitario. Nonostante il suo lavoro potrebbe far pensare ad uno scarso senso etico, è mosso da forti e nobili ideali.

Brendon D'arknessIl brano è una ballad in stile Ronnie James Dio o Fade to Black dei Metallica. Intro con solo melodico, strofa arpeggiata, e ritornello distorto con chitarre armonizzate. Durante queste parti, la narrazione è in prima persona, dove il protagonista, (Brendon ovviamente), si racconta malinconicamente in momenti di riflessione, introspezione e rabbia. Nella parte finale il brano diventa più veloce e aggressivo e la narrazione si sposta in terza persona.

 

 

Chosen One


04 Jan

Proseguiamo la descrizione dell’album Downing in Decay dei Dustland. Il secondo brano è appunto Chosen One, come fa presagire il titolo si tratta di un brano dai contenuti epici, classici temi del genere Heavy Metal, che a mio avviso rappresentano la voglia/speranza/convinzione di riscatto di molti cultori del genere. Come il Rap dei ghetti, o ancora prima il Blues delle origini e in qualche modo anche il Punk, anche il Metal, essendo comunque musica impegnata, ha questa caratteristica, e rappresenta sentimenti forti. Ma di questo ne abbiamo già parlato.

Dustland

Musicalmente il brano è una cavalcata in stile For whom the bell tolls dei Metallica, con un riff vagamente blues di intro-chiusura e stacchi che separano le strofe.

Anche qui, per quanto il genere, e lo stile fossero acerbi si può leggere molto di quello che sarebbe seguito a livello compositivo e lirico. La canzone ha una ambientazione fantasy, e narra di un villaggio radunato attorno a una sorta di druido., il saggio del villaggio. A lui spetta il compito di indicare un condottiero o il suo successore, e a sorpresa di tutti si tratta di un bambino. Il villaggio non capisce la scelta e cade nella disperazione implorando al maestro di ricredersi sulla scelta. Alla fine il bambino compie un prodigio per la quale il villaggio si convince della scelta del saggio.

Come nella allegoria della caverna, il saggio rappresenta l’intellettuale che guarda oltre ciò che sembra evidente e non riesce a far capire alla massa alcune sue deduzioni, in quanto frutto di un percorso culturale che non appartiene al popolo.

Purtroppo però, nella realtà, non sempre l’illuminato riesce a dimostrare la sua tesi come accade nel brano.

Dark Lady, il primo brano dei Dustland


03 Jan

Se il numero dei miei fans non fosse minore o uguale alla somma dei miei amici più i miei parenti, si potrebbe parlare del “disco degli esordi”. Ma siccome non è che da allora la mia fama sia cresciuta poi così tanto, qualcosa mi dice che rimarrò un eterno esordiente. Non che la cosa mi dispiaccia, non inseguo il successo, mi diverto solamente a condividere con amici, e non, pensieri e musica.
Chiusa questa parentesi introduttiva torniamo al disco dei Dustland, iniziando prima ad illustrare il gruppo.

La band ha avuto diverse formazioni con più persone che si sono avvicendate al basso, ma i tre componenti fondamentali sono rimasti gli stessi (maggiori info sul vecchio sito rimesso on line per memoria storica).

Erano i primi anni di questo millennio, alcune cose erano lievemente diverse, basta guardare il vecchio sito dei Dustland per rendersene conto. Allora il web muoveva i primi passi e per alcuni aspetti era ancora acerbo. Trovo che fosse acerba anche la mia vena compositiva. Il genere suonato dalla band non lo rinnego, ma non mi appartiene più. Si tratta di Hard Rock/Heavy Metal, musica che unisce l’esasperzione della tecnica, dell’espressione e del virtuosismo, come esasperati sono i sentimenti dell’adolescenza e della prima giovinezza, di cui il genere rappresenta un po’ uno strascico.

Dustland Downing in Decay

Ma tornando al disco, si possono trovare diverse recensioni cercando su google (non tutte lusinghiere devo dire…). E’ composto da 5 tracce (che andremo ad analizzare nei prossimi post). La prima di queste, è appunto Dark Lady.

Come tutte le first track di un disco heavy metal, doveva essere un pezzo veloce, potente e aggressivo. Il sound somiglia un po a Ram it down dei Judas Priest ma il cantato è piuttosto differente.

Il brano parla della fatalità (in genere, ma anche) dell’oscura signora, che non è una vamp mora come si potrebbe pensare. E un po’ come ne ‘A livella di Totò, ne esalta l’estrema “democrazia”.

Anche se molto lontano da quello che compongo adesso, il brano (a livello letterario) contiene molti richiami a quelle che sono state le influenze future. Per esempio i richiami alle tradizioni popolari come il passaggio della piula (civetta) portatrice di sventura.

Il brano è abbastanza progressivo, pur mantenendosi sempre sui 4/4, ha un intermezzo strumentale con cambi di tempo per le parti soliste.

Come tutti i brani dell’album, è stata registrata in presa diretta (non in multitraccia), perciò mantiene da un lato la freschezza, e dall’altro le imperfezioni.

Ne ho realizzato un video per aumentarne la possibilità di diffusione.

Anno nuovo… blog nuovo


02 Jan

E’ solo un caso che con il nuovo anno ho inaugurato questo blog.

In reatlà è da tempo, che oltre ai blog collettivi con la quale collaboro, volevo averne uno personale, non tematico, e che servisse sopratutto a promuovere la mia musica, che elargisco gratuitamente come il suonatore Jones su licenza creative commons.

Andrea in campagnaOltre i miei nuovi brani, farò un salto nel passato parlando anche dei proggetti trascorsi, sopratutto quello dei Dustland.

Spero di avere il tempo di caricare qualche video su youtube.

Come al solito, non ho alcuna grande pretesa, solo quella di aggiungere un hobbie in più, come se il tempo libero fosse abbondante.

A quelli a cui frega buona lettura.

 

 

 

 

 

Umili Liriche

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