Una semi-serenata

01 Jul

Dicevano i latini:

Excusatio non petita, accusatio manifesta

Uso questa locuzione per anticiparvi che so che il brano che sto per raccontarvi è “poco impegnato” per usare un eufemismo.

Tuttavia ho voluto pubblicarlo, in quanto mi è sembrato un brano simpatico, non tanto per la storia che racconta, ma per quella che non racconta. A volte le canzoni raccontano più di una storia, una è più o meno esplicita nelle parole del brano, altre sono di contorno e spesso non sono meno importanti. Ad esempio il contesto storico di un brano, il fatto che sia dedicato a qualcuno in un particolare momento, la fonte di ispirazione ecc.
La storia celata di questo brano, riguarda la sua nascita.

Semi serenata

Era una domenica mattina (credo) di un paio di anni fa. Piero, un mio Amico, mi venne a trovare a casa raccontandomi di aver conosciuto una ragazza di cui si era invaghito. Tra i particolari del suo racconto, mi narrò del regalo che le aveva fatto: una pianta. Era rimasto perplesso dalla discussione col fioraio. Nel momento di pagare, chiese al fioraio se fosse una pianta grassa, in quanto la destinataria del regalo aveva scarso pollice verde o poca voglia di innaffiarla. Il fioraio, lo liquidò con un:

“ehm… si… è una pianta semi-grassa”

Ragionammo sul prefisso “semi”, che si può affibbiare a qualunque cosa per dire tutto e il contrario di tutto. E’ un po’ come se gli avesse detto che era una pianta “diversamente grassa”.

A questo punto, mi convinse (o costrinse 🙂 ) a scrivere insieme una canzone “spiritosa” per potere conquistare la ragazza.
Devo ammettere che l’approccio è stato frettoloso/bislacco, tuttavia ho trovato il risultato simpatico, per entrambe le storie che racconta, e poi, per autocitarmi:

Bisogna prendersi poco sul serio per non sembrare ridicoli

Così decisi di inciderla, e insieme al mio amico Marco, che oltre a occuparsi dell’aspetto tecnico audio, ha suonato basso e percussioni. La sessione di incisione è stata lunga a causa dei suoi e miei molteplici impegni, ma questo è il risultato.

Buon ascolto.

PS: Quando abbiamo finito di eseguirla, si è definita: semi commossa 🙂

 

Disperato eretico stomp(box)

09 Sep
Bradz Stompbox

Bradz Stompbox

Prendendo in prestito un po’ di titoli dalle canzoni di Dalla e di Caparezza per parlare della mia nuova attività.

Sto parlando della costruzione di stompbox artigianali.

Come leggerete dal link, sono delle percussioni piuttosto semplici spesso usate dai one man band, o comunque da musicisti che suonano generi in cui è richiesta la presenza di pochi membri (come appunto il delta blues, di cui mi sto appassionando ultimamente [qualora non si fosse capito 🙂 ])

Dopo aver costruito la mia CGB, mi sono incoraggiato e entusiasmato nella creazione di strumenti musicali. Visto che la mia amica Martina ne aveva bisogno, ho iniziato a costruirne una per lei. E da li mi è balenata l’idea di farle in serie e di venderle, su ebay o on line in genere. Ovviamente non mi interessa più di tanto il guadagno, è un hobby 🙂

Sto iniziando a studiare i primi prototipi che presto vi farò sentire.

Intanto vi faccio vedere solo il prototipo di cui sopra:

Martina Bradz Stompbox

Martina Bradz Stompbox

“Ovviamente” sto anche realizzando un sito web pre promuovere l’attività (altrimenti che eclettico sarei…)

Bradz Stompbox website

Inoltre sto coinvolgendo il mio amico Marco, per poter produrre qualcosa di più sofisticato. Ma di questo vi anticipo poco altrimenti vi rovino la sorpresa 😉

Costruire una Cigar Box Guitar – Parte V Montaggio, prova e conclusioni

13 Aug

Iniziamo ad aggiungere le decorazioni finali:  un po di nero nei bordi interni dell f  del corpo e  i dot nel manico:

Poi passiamo allo schema elettrico:

Inseriamo il piezo in un quadrato di cartone:

Aggiungiamo degli spinotti per rendere più agevole l’apertura dello sportellino:

E installiamo tutto l’impianto:

Dopo l’ultima passata di pasta abrasiva per dargli un effetto vintage,  assembliamo il resto:

Infine sentiamo come suona:

Conclusioni

L’esperienza è stata interessante e divertente. Consiglio a tutti di provare, ma con qualche accortezza che ho appreso con questa esperienza, o che questa esperienza ha confermato:

  • Non avere fretta e documentarsi bene. Questa guida che ho fatto è solo un’esperienza ma non è sufficiente.
  • La liuteria è un processo che si perfeziona di volta in volta, non esiste un’unica ricetta per la chitarra perfetta e ognuno può spaziare, sperimentare e migliorare.
  • Se si vuole verniciare la CGB, usare vernice nitro o poliuretanica. Ho voluto sperimentare gli smalti e ho capito perchè non vengono usati: sono brillanti, ma hanno alto rischio di colature e si asciugano lentissimamente rispetto alle nitro, ciò rende anche lento, faticoso e imperfetto correggere gli errori. Oltre a problemi di timbrica dello strumento.
  • Per il manico è meglio usare un legno più duro di un abete.
  • Bisogna cercare uno stucco del colore del legno o similare, piuttosto che un bianco come ho usato io, sopratutto nelle parti che bisogna lasciare trasparenti.

Il tempo di realizzazione (escludendo i tempi di asciugatura della vernice) sono stati di circa 6 giorni. Il settimo giorno mi sono riposato, come ha fatto uno famoso.. mi pare fosse Chuck Norris… :)

 

Parte IV

Costruire una Cigar Box Guitar – Parte IV La verniciatura

07 Aug

La verniciatura in generale, non è una pratica usuale per una CGB, visto che di solito si tratta di strumenti piuttosto rudimentali.

Ma ho già spiegato la filosofia di questa guida passo passo, cioè quella di creare un oggetto simpatico ma sopratutto di affrontare al costruzione di uno strumento da zero, per vedere accortezze e difficoltà.

Fermi tutti!

Verniciare? Non se ne parla neppure… C’è un passo importante che avevo trascurato. A questo punto tocca montare la chitarra e vedere se tutto funziona correttamente, perché una volta verniciata modificare il legno significa rifare tutto da capo.
Se solo l’avessi verniciata senza prima montarla, avrei fatto un bel complemento d’arredo, ma sicuramente qualcosa di insuonabile.
Difetti riscontrati da correggere:
  1. L’action era alta quanto il diametro di Giuliano Ferrara dopo il pranzo domenicale
  2. Le corde non aderivano al bloccacorde.
  3. Il capotasto era troppo inclinato.

Ho dovuto:

  1. Limare l’alloggio del ponte
  2. Rifare il bloccacorde da capo (meno male che mi era rimasto un pezzo dell’alimentatore per PC…)
  3. Limare la paletta.

In pratica un’altra giornata di lavoro.

Per quanto riguarda le corde, ho fatto due prove, la seconda con un esito decisamente migliore.

Considerando che la scala e il diapason sono più corti, e il fatto che si tratta di legni piuttosto morbidi, ho preso una muta di corde di bronzo 0.10.

Nel primo tentativo ho montato le corde dal Si al La ( 0.14, 0.23, 0.30, 0.39 ).

Ma le corde erano troppo tese e bastava tirarle un po’ perché si alzassero di mezzo tono, impossibili da suonare se non con lo slide, era sufficiente una nota suonata “non a vuoto” perché stonassero.

La seconda volta è andata meglio, ho provato ad aggiungere il cantino e a togliere il La (0.10, 0.14, 0.23, 0.30).

Adesso non ci sono stonature e le corde sono più morbide.

Mi sono limitato a rendere lo strumento settabile in un secondo momento e ho effettuato il grosso delle regolazioni.

Successivamente sono passato finalmente alla…

Verniciatura

Per prima cosa ho passato un turapori nitro con relativo diluente.

Gli effetti non sono visibili, ma vi assicuro che, una volta carteggiato, a tatto il segno sembra essere diventato marmo.

Dopo averla resa liscia con la carta vetrata, iniziamo a passare la prima mano di colore a spruzzo.

L’effetto che vorrei ottenere è il sunburst. Per fare questo mi servirebbero tre colori nitro. Tuttavia avendo già degli smalti a casa, ho preferito usare quelli, ho solo acquistato il trasparente nitro per la verniciatura finale.

Questi mi ha permesso di capire perché vengono usate le vernici nitro piuttosto che gli smalti comuni. Gli smalti sono brillanti, ma ci mettono troppo ad asciugare inoltre è più facile sbagliare. Ho voluto fare quello che tutti i liutai vietano per capire il perché la nitro (o anche la poliuretanica) è meglio dello smalto.

Ecco il risultato della prima mano di giallo ocra diluito:

Poi bordeaux diluito (il rosso scuro col giallo da un effetto arancione, un rosso chiaro avrebbe dato un colore simile al fuksia):

Dopo aver passato il nero:

Successivamente, dopo aver passato il trasparente (anche sulle parti precedentemente incartate, e cioè tastiera e ponte), lucidiamo tutto con la pasta abrasiva.
Nella prossima parte concludiamo con il montaggio e la prova.

Costruire una Cigar Box Guitar – Parte III Tasti e alloggi per le corde e altri particolari

04 Aug

 

I tasti

Dopo aver bagnato i tasti con la colla, li inseriamo con il martello di gomma. La scorsa volta avevamo già preparato gli alloggi per i frets, ma qualora servisse si possono ulteriormente allargare con la carta vetrata piegata.

Una volta asciutta la colla li tagliamo con le tenaglie e le arrotondiamo con una lima.

Il ponte

Ho usato un pezzo di legno un po’ più duro per fare il ponte e l’ho modellato perché vi entrasse il ponticello in plastica.

Successivamente l’ho incollato al corpo, analogamente come fatto per il manico:

Il bloccacorde

Per farlo ho usato il metallo ricavato da un alimentatore di un vecchio PC. Con lima, smeriglio e flex…

 

Dettagli vari

Infine qualche particolare.

I buchi per: il potenziometro, il jack, i reggifascia (una piastra di rinforzo per quella anteriore), e per le viti delle meccaniche:

 

 

 

Dopo aver messo eventualmente dello stucco per correggere le imperfezioni, possiamo scartavetrare bene e passare alla fase successiva: la verniciatura.

Parte II

Parte IV

Costruire una Cigar Box Guitar – Parte II Modellare il legno

01 Aug

Al precedente articolo, volevo solo aggiungere che siccome di articoli del genere ce ne sono parecchi, con questa serie volevo solo dare qualche spunto per un lavoro un po’ più grazioso rispetto a un (rispettabile) palo di scopa attaccato a una scatola di cartone (senza troppe pretese ovviamente).

Iniziamo disegnando le f sul corpo con la carta carbone. (Il template a misura è scaricabile qui).

Disegno

E disegniamo anche la sagoma del manico (cliccare sulla foto per ingrandire).

Matita

Per il manico conviene usare una sega circolare e una sega a nastro.

Per il corpo le f  vanno intagliate col seghetto alternativo (dopo aver fatto dei buchi con il trapano).

Il risultato dopo avere intagliato il tutto:

Iniziamo a rifinire il manico:

E una volta rifinito il manico con pialla e carta vetrata e smerigli vari, fatto i buchi per le chiavette cominciamo a vedere una forma.

Adesso viene una parte delicata: i tasti.

Per misurare la distanza precisa di ciascun tasto, esistono diversi metodi. Il più pratico è affidarsi a questo sito.

NDA: Questo sito non è più on line, perciò ho dovuto creare il seguente foglio di calcolo che ci aiuti in questo (serve Open Office ma chredo vada bene anche MS Excell):

Calcolo_Frets

Una volta determinata la distanza tracciamo delle linee a matita con lo squadro. Successivamente ripassiamo su quelle righe con lo squadro e il taglierino in modo da creare i solchi e facilitare l’uso del seghetto.

Successivamente, allarghiamo (qualora servisse) gli intagli con la carta vetrata:

A questo punto possiamo incollare il manico al corpo ed eventualmente mettere dello stucco dove serve:

Una volta eseguite le ultime rifiniture, passeremo alla verniciatura, che sarà un processo più lungo di quello che si possa pensare 🙂

Parte I

Parte III

Costruire una Cigar Box Guitar – Parte I introduzione.

31 Jul

Una cigar box guitar è uno strumento povero, costruito e usato dai braccianti agricoli degli stati meridionali degli USA. Non mi dilungo nella descrizione dello strumento in quanto l’articolo su wikipedia (che ltra l’altro ho scritto io 🙂 ) dice quanto basta per capire di cosa parliamo.

Esistono on line diversi tutorial, o video tutorial. Quello in cui differisce questa guida a puntate, è quella di costruire un oggetto che diversamente dagli altri ha una cura maggiore dei dettagli. Questo snatura un po’ lo strumento che nasce come un qualcosa di rudimentale e approssimativo, ma oltre a costituire un hobby divertente, l’effetto che vorrei avere è quello che si ha nel vedere un Ape Piaggio con l’alettone e i cerchi in lega, cioè qualcosa di molto curiosamente “barocco” e simpatico, che unisca tradizione a liuteria moderna.

 

Box and neck

La lista della spesa

Proprio per la natura del progetto, la spesa non è stata esigua come in altri tutorial.

Vediamo in figura componenti necessari alla costruzione:

1 – Scatola di sigari – € 10

Facilmente reperibile su ebay. Io personalmente ho usato una scatola da kit da cucito, ma che sembra proprio una scatola di sigari. E’ di legno grezzo e l’ho comprata in un emporio di cinesi.

2 – Manico – € 3 circa

Si tratta di una traversina di abete di circa 75 cm acquistabile facilmente in un qualsiasi magazzino di legnami.

3 – Ponte corde – € 0

Si tratta di una placca di metallo recuperata da un vecchio alimentatore per PC.

4 – Tasti – € 11

Basta cercare guitar frets su ebay.

5 – Chiavette – € 45 (‘cciloro!)

Purtroppo bisogna comprarne una intera serie di 6, e quelle di scarsa qualità (economiche) non si trovano facilmente.

Se se ne ha la possibilità è meglio recuperarle da qualche chitarra rottamata.

6 – Capotasto – € 1

Ho preso un capotasto per Ukulele.

7 – Ponte  – € 1

Un seplice ponte da a acustica.

8 – Ingresso jack – € 1

9 – Potenziomentro e manopola – € 3

Entrambi questi ultimi due componenti si trovano nei negozi di strumenti musicali più forniti.

10 – Piezo elettrico – € 1

Si trova nei negozi di componenti elettrici.

 

Colle e vernici

 

In questa fase andrò un po’ a risparmio. Ho già una vasta gamma di colori a disposizione e comprarne delle latte intere per usarne così poco è uno spreco.
Sarebbe bene usare vernici di tipo nitro, ma userò dello smalto comune e del trasparente per imbarcazioni.
Riassumendo:
1 – Colla da liuteria (o restauro mobili) 13 € circa.
2 –  Tura pori o fondo per legno
3 – Smalti di vari colori

 

Utensili

Cerco di usare utensili da falegname senza utilizare attrezzi specifici da liuteria.

L’elenco è poco utile e interminabile perciò mi limito ad alcune cose davvero importanti (che però non tutti hanno).

Trapano a colonna, seghetto alternativo, sega a nastro ed eventualmente un compressore per la verniciatura.

Gli strumenti possono non essere indispensabili, ma devono essere compensati da pazienza e manualità.

 

Nella prossima puntata iniziamo 🙂

Parte II

 

 

Ci stanno rubando i diritti

27 Jun

Nel 1947 veniva pubblicata la Fattoria degli animali di George Orwell.

Nello stesso anno, per coincidenza, nasceva la Costituzione della Repubblica Italiana.

Fattoria degli animali

Per chi non conoscesse bene il libro (un gran classico che consiglio), gli animali dopo aver fatto una rivoluzione si organizzano in una comunità e scrivono i loro comandamenti, regole della comunità, su un muro della fattoria:

Comandamenti 1

Successivamente, alcuni animali si disinteressarono dei comandamenti, di imparare a leggere (e a leggerli), delegando il potere ai più intelligenti e colti.

Via via, le regole venivano modificate nel tempo, a favore di questa oligarchia, che in un primo tempo aveva fatto gli interessi di tutti.

Gli altri animali non avevano ben memoria di quanto stesse succedendo perché il passaggio è stato graduale, e sopratutto molti di loro non sapevano leggere.

Iniziarono  a prendere le abitudini dell’uomo, il tiranno appena scacciato.

Comandamenti 2

A giustificare la violenza contro i dissidenti:

Comandamenti 3

 Comandamenti 4

Via via somigliando sempre più al tiranno appena scacciato:

Comandamenti 5

Il passo successivo fu breve:

Comandamenti 6

Comandamenti 7

Oggi apprendiamo che il ministro Elsa Fornero, in una dichiarazione sostiene che il lavoro non sia un diritto.

Art. 4

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.

Questo è solo l’ennesimo esempio di come i diritti conquistati e costituzionali vengano rimessi in discussione. Abbiamo vari esempi: i diritti del lavoratori, la libertà di stampa, la laicità dello stato, l’uguaglianza di fronte alla legge, la meritocrazia.

 

Riflettiamo.

‘Ma guarda sto cretino…’ – analisi statistico-socio-ironica sull’intelligenza e la stupidità.

08 Jun

Prefazione

“Il mondo è pieno di scemi”, “la mamma degli scemi è sempre incinta”  e altri detti popolari e aforismi, trovano una dimostrazione leggera in questo post.

Scrivo queso a articolo a metà tra la scienza e la scemenza dove ragiono su alcune intuizioni miste a nozioni scientifiche e a testi su cui mi sto documentando. La cosa va presa con il giusto equilibrio tra ironia e serietà.

Il problema è piuttoso complesso, se si analizzano tutti i ‘tipi’ di intelligenza (sarebbe um problema multidimensionale), ma per approssimazione ci affidiamo alla misura più classica e riconosciuta il Quoziente Intellettivo (QI).

L’intelligenza media

Banalmente l’intelligenza media, è data dalla somma del QI di tutte le n persone presenti sulla terra, diviso n.

Media Aritmetica

Il QI è una misura che ha come valore massimo 150. La media è approssimativamente 100 (largomento è molto discusso ma non ho trovato dati ufficiali più precisi).

Approssimando la popolazione mondiale a 9.000.000.000:

QI Medio

 Graficamente:


QI

La distribuzione dell’intelligenza.

Tempo fa ragionando ho pensato che distribuzione dell’intelligenza è Gaussiana, intuizione che ho visto confermata da questo articolo già citato.

Tuttavia, è una approssimazione molto ottimista, infatti l’articolo dice che esistono QI inferiori a 50 non mensionati nel seguente lgrafico:

Gaussiana Intelligenza

Data la funzione Gaussiana:

Gauss

Se applichiamo l’inegrale:

Integrale

Abbiamo ovviamente la totalità della popolazione mondiale (il 100% appunto).

Intuitivamente, riducendo l’intervallo dell’integrale a avalori compresi tra 50 e 150, notiamo che la percentuale più alta della gente, sta nella media.

Abbiamo visto matematicamente, delle considerazioni abbastanza ovvie, tuttavia averne una visualizzazione grafica fa il suo effetto.

 

Conclusioni

Adesso esporrò le conclusioni, che se non supportate dalle precedenti dimostrazioni, potrebbero sembrare altezzose e politically scorrect, ma che a pensarci bene sono anche logiche e piuttosto banali:

  • Il 50% della gente ha una intelligenza inferiore alla media
  • Le eccellenze (ma anche i profili bassi) sono una percentuale esigua.
  • La maggior parte della gente ha un QI vicino alla mediocrità.

Con questo post mi sono solo voluto divertire, magari lo sviluppo e partecipo al Premio IgNobel.

PS: Tutto quello che ho scritto non implica che io mi reputi necessariamente come facente parte di una elite di gente particolarmente sveglia.

Critiche e discussioni bene accette.

Parliamo di effetti per chitarra

01 Jun

Prendendo spunto da un amico che mi ha chiesto delle foto di una pedaliera che ho realizzato, illustro il mio set di effetti.

In passato preferivo (anche per questioni di costi e versatilità) effetti digitali, infatti ho avuto uno zoom 505, che ha avuto la sua gloriosa carriera. Poi grazie a Giuseppe Orlando, dal quale ho imparato tanto su suoni e liuteria, ho riscoperto l’analogico.

Comprando e rivendendo su ebay vari effetti, nel corso degli anni ho trovato il mio sound.

Pedaliera Esterno

Iniziamo con una rapida sintesi della catena di effetti e del perché ho scelto questa successione.

Come primo effetto che modifica il suono proveniente dalla chitarra, conviene mettere gli effetti di dinamica, perciò ho messo il WHA. A seguire ho inserito due Distorsori che arricchiscono di armoniche il suono. Subito dopo i modulatori (Chorus e Flanger) per modulare il suono ottenuto sinora. Infine un Delay per aggiungere eco e spazialità ai suoni.  Come reverbero uso quello degli amplificatori: un Carvin XV 212 100 Watt (reverbero a molla) a Valvole e un Fender Princeton 65 Watt a transistor.

Ma veniamo ai dettagli.

Nella foto seguente, in alto a sinistra vedete l’alimentatore a 2 Ampere opera di Giuseppe Orlando citato prima. Il fusibile è smontabile facilmente e i due ampere bastano alimentare per gli effetti di 5 chitarristi  esigenti in contemporanea 🙂

Come detto prima, iniziamo (da destra a sinistra) con il WHA. Si tratta di un Behringer HB01. Che dire? Si tratta di un Behringer, in sintesi ottima elettronica ma materiali di scarsa qualità. La ragione di questa scelta è che il Wha è bello ma si usa raramente e non vale la pena di spendere 200€.

Pedaliera Interno

Segue il mitico Boss Metal Zone MT-2, questo pedalino che ha fatto la storia dei gruppi metal da garage è in grado di offrire una distorsione vivace ma satura in stile Iron Maiden o estremamente cattiva in stile Pantera passando per i Metallica. Anche questo effetto non lo uso granché, solo quando ho qualche cenno di nostalgia per l’età adolescenziale o la prima giovinezza, quando suonavo quel genere.

Il secondo effetto di distorsione è l’Overdrive-Distortion OS-2, sempre della Boss. Versatilissimo, oltre ai controlli di volume, tono, saturazione (gain), ha una quarta manopola che è la sua caratteristica principale. Quando la quarta manopola è al minimo il suono è overdrive, all’opposto estremo invece fa da distorsore, permettendo di miscelare i due suoni. E’ un effetto da rock blues che permette di avere sonorità interessanti.

Il primo dei due modulatori è un Boss Super Chorus CH-1. Un chorus di buona qualità niente da dire, il prodotto è già piuttosto noto e fa il suo dovere.

Il flanger è un Ibanez Fl 15, soddisfacente nel suono ma un po’ difettoso nello switching. Ma del resto, anche questo non è che lo usi frequentemente, a volte ci vuole ma se si esagera si fanno delle pacchianate sonore.

Dulcis in fundo, il delay: un Boss Digital Delay DD-3. Forse un po’ datato, ma non so cosa si possa volere di più. Crea degli echi che vanno da una profondità feedback quasi impercettibile (da raddoppio) fino a delay lunghissimi per fare soli alla Brian May. Inoltre per brevi leaks fa anche da campionatore.

In conclusione, è la prima volta che tratto un argomento così specifico in questo blog, che sta prendendo una forma sempre più eclettica. Ma devo dire che non mi dispiace, alla fine mi diverto e questo è l’importante. A chi legge faccio una di quelle promesse che prima o poi manterrò… Farò un video con il demo degli effetti.. un giorno… prima della pensione.. giuro!

 

Umili Liriche

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