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Costruire una Cigar Box Guitar – Parte II Modellare il legno


01 Aug

Al precedente articolo, volevo solo aggiungere che siccome di articoli del genere ce ne sono parecchi, con questa serie volevo solo dare qualche spunto per un lavoro un po’ più grazioso rispetto a un (rispettabile) palo di scopa attaccato a una scatola di cartone (senza troppe pretese ovviamente).

Iniziamo disegnando le f sul corpo con la carta carbone. (Il template a misura è scaricabile qui).

Disegno

E disegniamo anche la sagoma del manico (cliccare sulla foto per ingrandire).

Matita

Per il manico conviene usare una sega circolare e una sega a nastro.

Per il corpo le f  vanno intagliate col seghetto alternativo (dopo aver fatto dei buchi con il trapano).

Il risultato dopo avere intagliato il tutto:

Iniziamo a rifinire il manico:

E una volta rifinito il manico con pialla e carta vetrata e smerigli vari, fatto i buchi per le chiavette cominciamo a vedere una forma.

Adesso viene una parte delicata: i tasti.

Per misurare la distanza precisa di ciascun tasto, esistono diversi metodi. Il più pratico è affidarsi a questo sito.

NDA: Questo sito non è più on line, perciò ho dovuto creare il seguente foglio di calcolo che ci aiuti in questo (serve Open Office ma chredo vada bene anche MS Excell):

Calcolo_Frets

Una volta determinata la distanza tracciamo delle linee a matita con lo squadro. Successivamente ripassiamo su quelle righe con lo squadro e il taglierino in modo da creare i solchi e facilitare l’uso del seghetto.

Successivamente, allarghiamo (qualora servisse) gli intagli con la carta vetrata:

A questo punto possiamo incollare il manico al corpo ed eventualmente mettere dello stucco dove serve:

Una volta eseguite le ultime rifiniture, passeremo alla verniciatura, che sarà un processo più lungo di quello che si possa pensare 🙂

Parte I

Parte III

Costruire una Cigar Box Guitar – Parte I introduzione.


31 Jul

Una cigar box guitar è uno strumento povero, costruito e usato dai braccianti agricoli degli stati meridionali degli USA. Non mi dilungo nella descrizione dello strumento in quanto l’articolo su wikipedia (che ltra l’altro ho scritto io 🙂 ) dice quanto basta per capire di cosa parliamo.

Esistono on line diversi tutorial, o video tutorial. Quello in cui differisce questa guida a puntate, è quella di costruire un oggetto che diversamente dagli altri ha una cura maggiore dei dettagli. Questo snatura un po’ lo strumento che nasce come un qualcosa di rudimentale e approssimativo, ma oltre a costituire un hobby divertente, l’effetto che vorrei avere è quello che si ha nel vedere un Ape Piaggio con l’alettone e i cerchi in lega, cioè qualcosa di molto curiosamente “barocco” e simpatico, che unisca tradizione a liuteria moderna.

 

Box and neck

La lista della spesa

Proprio per la natura del progetto, la spesa non è stata esigua come in altri tutorial.

Vediamo in figura componenti necessari alla costruzione:

1 – Scatola di sigari – € 10

Facilmente reperibile su ebay. Io personalmente ho usato una scatola da kit da cucito, ma che sembra proprio una scatola di sigari. E’ di legno grezzo e l’ho comprata in un emporio di cinesi.

2 – Manico – € 3 circa

Si tratta di una traversina di abete di circa 75 cm acquistabile facilmente in un qualsiasi magazzino di legnami.

3 – Ponte corde – € 0

Si tratta di una placca di metallo recuperata da un vecchio alimentatore per PC.

4 – Tasti – € 11

Basta cercare guitar frets su ebay.

5 – Chiavette – € 45 (‘cciloro!)

Purtroppo bisogna comprarne una intera serie di 6, e quelle di scarsa qualità (economiche) non si trovano facilmente.

Se se ne ha la possibilità è meglio recuperarle da qualche chitarra rottamata.

6 – Capotasto – € 1

Ho preso un capotasto per Ukulele.

7 – Ponte  – € 1

Un seplice ponte da a acustica.

8 – Ingresso jack – € 1

9 – Potenziomentro e manopola – € 3

Entrambi questi ultimi due componenti si trovano nei negozi di strumenti musicali più forniti.

10 – Piezo elettrico – € 1

Si trova nei negozi di componenti elettrici.

 

Colle e vernici

 

In questa fase andrò un po’ a risparmio. Ho già una vasta gamma di colori a disposizione e comprarne delle latte intere per usarne così poco è uno spreco.
Sarebbe bene usare vernici di tipo nitro, ma userò dello smalto comune e del trasparente per imbarcazioni.
Riassumendo:
1 – Colla da liuteria (o restauro mobili) 13 € circa.
2 –  Tura pori o fondo per legno
3 – Smalti di vari colori

 

Utensili

Cerco di usare utensili da falegname senza utilizare attrezzi specifici da liuteria.

L’elenco è poco utile e interminabile perciò mi limito ad alcune cose davvero importanti (che però non tutti hanno).

Trapano a colonna, seghetto alternativo, sega a nastro ed eventualmente un compressore per la verniciatura.

Gli strumenti possono non essere indispensabili, ma devono essere compensati da pazienza e manualità.

 

Nella prossima puntata iniziamo 🙂

Parte II

 

 

Parliamo di effetti per chitarra


01 Jun

Prendendo spunto da un amico che mi ha chiesto delle foto di una pedaliera che ho realizzato, illustro il mio set di effetti.

In passato preferivo (anche per questioni di costi e versatilità) effetti digitali, infatti ho avuto uno zoom 505, che ha avuto la sua gloriosa carriera. Poi grazie a Giuseppe Orlando, dal quale ho imparato tanto su suoni e liuteria, ho riscoperto l’analogico.

Comprando e rivendendo su ebay vari effetti, nel corso degli anni ho trovato il mio sound.

Pedaliera Esterno

Iniziamo con una rapida sintesi della catena di effetti e del perché ho scelto questa successione.

Come primo effetto che modifica il suono proveniente dalla chitarra, conviene mettere gli effetti di dinamica, perciò ho messo il WHA. A seguire ho inserito due Distorsori che arricchiscono di armoniche il suono. Subito dopo i modulatori (Chorus e Flanger) per modulare il suono ottenuto sinora. Infine un Delay per aggiungere eco e spazialità ai suoni.  Come reverbero uso quello degli amplificatori: un Carvin XV 212 100 Watt (reverbero a molla) a Valvole e un Fender Princeton 65 Watt a transistor.

Ma veniamo ai dettagli.

Nella foto seguente, in alto a sinistra vedete l’alimentatore a 2 Ampere opera di Giuseppe Orlando citato prima. Il fusibile è smontabile facilmente e i due ampere bastano alimentare per gli effetti di 5 chitarristi  esigenti in contemporanea 🙂

Come detto prima, iniziamo (da destra a sinistra) con il WHA. Si tratta di un Behringer HB01. Che dire? Si tratta di un Behringer, in sintesi ottima elettronica ma materiali di scarsa qualità. La ragione di questa scelta è che il Wha è bello ma si usa raramente e non vale la pena di spendere 200€.

Pedaliera Interno

Segue il mitico Boss Metal Zone MT-2, questo pedalino che ha fatto la storia dei gruppi metal da garage è in grado di offrire una distorsione vivace ma satura in stile Iron Maiden o estremamente cattiva in stile Pantera passando per i Metallica. Anche questo effetto non lo uso granché, solo quando ho qualche cenno di nostalgia per l’età adolescenziale o la prima giovinezza, quando suonavo quel genere.

Il secondo effetto di distorsione è l’Overdrive-Distortion OS-2, sempre della Boss. Versatilissimo, oltre ai controlli di volume, tono, saturazione (gain), ha una quarta manopola che è la sua caratteristica principale. Quando la quarta manopola è al minimo il suono è overdrive, all’opposto estremo invece fa da distorsore, permettendo di miscelare i due suoni. E’ un effetto da rock blues che permette di avere sonorità interessanti.

Il primo dei due modulatori è un Boss Super Chorus CH-1. Un chorus di buona qualità niente da dire, il prodotto è già piuttosto noto e fa il suo dovere.

Il flanger è un Ibanez Fl 15, soddisfacente nel suono ma un po’ difettoso nello switching. Ma del resto, anche questo non è che lo usi frequentemente, a volte ci vuole ma se si esagera si fanno delle pacchianate sonore.

Dulcis in fundo, il delay: un Boss Digital Delay DD-3. Forse un po’ datato, ma non so cosa si possa volere di più. Crea degli echi che vanno da una profondità feedback quasi impercettibile (da raddoppio) fino a delay lunghissimi per fare soli alla Brian May. Inoltre per brevi leaks fa anche da campionatore.

In conclusione, è la prima volta che tratto un argomento così specifico in questo blog, che sta prendendo una forma sempre più eclettica. Ma devo dire che non mi dispiace, alla fine mi diverto e questo è l’importante. A chi legge faccio una di quelle promesse che prima o poi manterrò… Farò un video con il demo degli effetti.. un giorno… prima della pensione.. giuro!

 

Umili Liriche

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