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John and Jack – A proposito del mio nuovo singolo / About my new song


15 Jan

Italian (English at bottom)
Con questo breve post, come altri, che stanno diventando una consuetudine, vi presento il mio ultimo lavoro.

A differenza dei precedenti, questo rispolvere le mie radici più rock, con riffs in overdrive ma affiancando una nasale chitarra resofonca.

Per la prima volta mi occupo anche di suonare un intero set di batteria, piuttosto che di altri strumenti percussivi o delegare ad altri l’uso di questo strumento.

*

Il testo parla di un amicizia di provincia, di due ragazzi molto diversi tra loro, dove però l’affetto o l’abitudine, la condivisione di una vita, smussano queste differenze. John è un ragazzo timido, composto e rispettoso. Jack è invece sprezzante, inopportuno e sfacciato.

Oltre a rappresentare valori come amicizia e condivisione di esperienze, o della gioventù, un altro livello di lettura può essere che entrambi i personaggi che vivono dentro di noi, confinati nella provincia della nostra mente. Rappresentando quello che vorremmo fare ma non facciamo, per via di costrutti sociali e morali, o semplice rispetto altrui. Come se fossimo tutti dei John con un Jack dentro, e le nostre azioni sono determinate da quanto diamo ascolto a quest’ultimo.

Vi auguro un buon ascolto.

Seguno alcuni dei media stream dove è possibile ascoltarlo.

YouTube (video) – non richiede iscrizione ma è il meno adatto per ascoltare musica
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English (Italian at top)

In this short post, as the other ones that are becoming a usual attitude, I introduce my last song.

In this one, my rock roots come back, using “overdrived” riffs but beside to a resonator guitar.

For the first time, I also played a full drum kit, rather than play different percussion or delegate this to someone other.

The lyrics are about a country-dweller friendship. Two really different guys, are friends because of affection or routine, or the share of their life, despite the differences. John is a shy and respectful guy. Jack is scornful, inappropriate and insolent.

Beside to values as friendship, and sharing of experiences of youth, the song can also be explained as both the characters living in our country-dweller mind. They represent what we would like to do, but we don’t because of our social role or ethic. It is as we are all a John with a Jack inside, and our actions depends on how much we listen to this one.

Enjoy listening!

Follows the link to some of the streaming services.

YouTube (video) – Subscription not required, but, not the best for music listening
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Il mio EP Via Di Torpiloquio nuovamente disponibile in formato CD


08 Nov

Il mio primo EP è ora disponibile su cdclick.

Purtroppo il costo, e le spese di spedizione sono superiori rispetto a quando era su amazon

, ma alcuni dei servizi per artisti di Amazon non sono più disponibili.

Per acquistarlo cliccate qui.

Resuscitare una chitarra – Parte VII


29 Jun

Durante questa fase, e più in generale durante le verniciature in genere, ho imparato che la verniciatura può esaltare un buon lavoro o peggiorarlo, ma raramente migliorarlo. Inoltre, ho imparato molte cose in un seminario sulla cultura organizzativa e sull’equilibrio di vita.

Iniziamo a incartare le parti che non vanno verniciate. Tastiera e ponte che essendo in palissandro non necessitano di vernice e la rosetta.

Rivestimento nastro
Con un taglierino di precisione ho intagliato il nastro attorno alla rosetta:

Nastro su Rosetta

Nastro Rosetta

Sembra un lavoro ben fatto. In realtà mi sono reso conto che il nastro isolante non va bene, in quanto nelle giunture, quando il nastro si sovrappone o si congiunge, la vernice penetra e macchia comunque la rosetta. Ci vuole perciò un unico pezzo di plastica adesiva.

Per l’effetto sunburst (sfumato) ho usato dei mordenti naturali e tamponi di lino riempiti di cotone:

Piuttosto che spiegare il procedimento a parole, ne ho fatto un video:

Una volta che il corpo è asciutto lo ricopriamo con della gomma lacca a tampone.

I procedimenti appena esposti sono anche accennati qui.

Questo è il risultato.

IMG_1180

Una volta asciugato il top, lo proteggiamo con carta e nastro di carta e verniciamo il resto con vernice all’acqua. Ho usato una vernice opaca in quanto, essendo una classica convertita, molti inestetismi erano non erano altrimenti mascherabili. In caso contrario avrei preferito vedere il legno attraverso una vernice trasparente.

IMG_1184

 

Verniciata e montata:

Finished Guitar

 

Seguono adesso delle piccole regolazioni: Altezza ponticello tasti da limare ecc ecc.

Presto aggiornerò questo post con un video con la “prova su strada”!

Leggi la parte IV

Resuscitare una chitarra – Parte VI


22 Nov

In questo post vedremo come realizzare il ponte e il capotasto.

Dopo una significativa conferenza di Paruto Institute, abbiamo avuto molte nuove idee.

Per il ponte utilizziamo un pezzo di palissandro indiano:

Palissandro indiano

Costruiamo una guida in legno che con l’aiuto di una base per il trapano/smeriglio ci permetta di creare un solco sul quale inserire il ponticello.

Fissiamolo con le morse e creiamo il solco gradualmente (profondità progressiva).

Router base ponte

Ponte con scasso

Facciamo i buchi a misura (operazione delicatissima!) e arrotondiamo i bordi.

Carteggiamo con la carta vetrata dalla grana sempre più fine. L’ultima mano fa data con la pelle di squalo. Il palissandro diventerà molto liscio, e non andrà verniciato.

Ponte

Incolliamolo al piano armonico della chitarra. Il metodo che vediamo in figura l’ho trovato n un libro. Esso consiste nel pressare il ponte con una barretta di legno, stringendolo da un lato con un morsetto e dall’altro contro la buca tramite una vite a farfalla.

Incollaggio del ponte

Seguiamo i buchi del ponticello per bucare il piano armonico.

Ricaviamo ponte e ponticello da due pezzi di osso:

Ponticelli grezzi

Ponticelli lavorati

Montiamo a questo punto la chitarra per provarla, così possiamo correggere imperfezioni e difetti prima della verniciatura:

Chitarra acustica assemblata

Sembra che siamo a buon punto 🙂

In realtà la verniciatura prende parecchio tempo. E’ di questo che ci occuperemo la prossima volta 🙂

Leggi la parte V

Leggi la parte VII

Resuscitare una chitarra – Parte V


28 Oct

La tastiera è una delle parti più delicate di una chitarra. La distanza dei tasti si può ispirare ad una scalatura standard resa celebre da marchi comuni. Oppure come abbiamo fatto per le cigar box guitar ci si può affidare a questo file che ci aiuta a calcolare le distanze dato il diapason.

La mia scelta è stata vincolata dalla lunghezza del diapason originale. Infatti quello di una chitarra classica è di 65 cm.

Un po’ troppo per una chitarra acustica. Se una scala è troppo lunga, la tensione delle corde sarà maggiore, e ne segue che sarà più “dura” da suonare e i bending saranno più difficili. D’altro canto una corda più tesa vibra più a lungo e da perciò più sustain.

Ho scelto la scala usata dalle Paul Reed Smith e dalle National: 25 pollici (63,5 cm).

La tastiera l’ho comprata on line a circa 10-15 euro. Ho scelto il palissandro indiano, meno pregiato dell’ebano ma a mio personalissimo avviso, più gradevole.

Perciò ho iniziato a delineare con una matita le linee per i fret (tasti) e per i dot (i pallini): 

Tastiera disegnata a matita

Iniziamo proprio a fare i buchi dei dot. Per eseguire questo passo è importante avere un trapano a colonna e calibrarlo affinché i buchi dei tasti abbiano tutti la stessa profondità.

Tastiera buchi dot

La prossima operazione consiste nell’incollare la tastiera al manico. L’ordine di queste operazioni è di carattere più che altro pratico e ci sono diverse scuole di pensiero.

Incollaggio Tastiera

Col seghetto, muniti di pazienza e precisione, intagliamo i solchi per i tasti:

Tastiera intagliata

Una chitarra acustica, a differenza della classica, ha la tastiera bombata. Diamo la curvatura alla tastiera tramite un blocchetto con l’inarcatura del raggio desiderato (nel nostro caso 10 pollici illustrato qualche figura più avanti). Con una colla reversibile applichiamo sul blocchetto una carta vetrata grossa, per poi arrivare gradualmente a quelle più fini. Rifiniamo infine con una carta finissima bagnata o pelle di squalo, per rendere la tastiera liscia (il palissandro, a differenza ad esempio dell’acero, non va verniciato).

Incolliamo infine, i dots con la colla alifatica, versandoci su della segatura di palissandro (precedentemente ottenuta durante la lavorazione della tastiera stessa) per otturare gli spazi tra i bordi del buco e il dot stesso:

Dot incollati

Incolliamo i fret, anche qui con pazienza. Una tecnica che ho copiato da qualche liutaio è di usare una corda (di chitarra ovviamente 🙂 ) per distribuire la colla nei solchi.

I risultato finale:

Manico

Lo stesso blocchetto usato per levigare la tastiera, è stato usato per levigare i tasti e livellarli. Il blocchetto con la lima, in alto a destra (immagine precedente), è stato utilizzato per livellare i tasti che sporgevano lateralmente.

Con un procedimento simile a quello dei dost sulla tastiera, inseriamo i dots laterali:

Dot laterali tastiera

Dei due più diffusi modi per incollare il manico al corpo, avrei voluto usare l’attaccatura a coda di rondine, ma anche in questo l’origine del progetto (cioè la conversione di una chitarra classica, piuttosto che la creazione da zero di una acustica), mi ha fortemente vincolato.

Ho dovuto perciò ripiegare sull’altra tecnica, cioè incollare il manico con l’ausilio di un bullone, fissato con un tassello per legno:

Vite manico

Dall’immagine precedente, risulta evidente che molti interventi di adattamento tramite incollaggio di vari pezzi di legno sono stati necessari per fare quadrare il manico al corpo. A quest’ultimo, è stato necessario adattare l’alloggio come mostrato di seguito:

Buco sul corpo

A questo punto, incolliamo corpo e manico con abbondante colla e morsetti, avvitandola dentro al corpo con un dado inserito con una mano attraverso buca:

Corpo e manico

E’ ancora lontana dal suonare, ma inizia a prendere forma 🙂

Leggi la parte IV 

Leggi la parte VI

Resuscitare una chitarra – Parte IV


29 Aug

Trasformiamo il manico da “classico” a “folk”.

Ripariamo la paletta e riempiamo i buchi delle chiavette:

Riparazione Paletta

Paletta

Dopo aver tagliato le eccedenze e le allargato il solco per alloggiare il truss-rod, incolliamo la zocchetta:

Manico

Zocchetta

Attacchiamo con viti e colla un innesto per irrobustire la giuntura tra il manico e il corpo:

Innesto

Tagliamo il truss-road per adattarlo al manico della classica, (più corto) e adeguatamente saldato e verniciato con l’antiruggine.

Truss rod

Irrobustiamo la paletta con del cedro rosso avanzato dal piano armonico:

Paletta Cedro Rosso

 Ritagliamo le finestre della paletta e alloggiamo il truss rod nello scasso (o scanalatura) che abbiamo creato precedentemente:

Truss rod

In un primo momento volevo mantenere le finestre come le resofoniche rational. Poi ho cambiato idea per motivi di robustezza e ho deciso di riempire le finestre con lo stesso mogano usato per le catene:

Finestre 1

Finestre 2

Finestre 3

Nel prossimo post lavoreremo alla tastiera e e incolleremo il manico al corpo.

Leggi la parte III

Leggi la parte V

Una Cigar Box Guitar Mancina


25 Aug

Ho costruito questa CGB il giovanissimo figlio di un collega. Allego solo le foto e non do ulteriori dettagli sulla costruzione per non essere ridondante con i precedenti post.

CGB Lefty

Aggiungerò solo le caratteristiche che differenziano questa dalle altre:

  • Paletta dritta (non inclinata) tipo fender.
  • Solo un pick-up con tono e volume come controlli.
  • Sole tre corde (accordate in C G C [Do Sol Do])
  • Paletta e controlli rivolti al contrario (è mancina 🙂 appunto)
  • Questa volta è una reale scatola di sigari cubani!

Le fasi di costruzione:

#makingof #cgb #cigarboxguitar #luthiery #guitar

A post shared by Andrea Raso (@bradsorph) on

Il risultato finale:


E infine sentiamola:

Costruire una Cigar Box Guitar Resofonica – Parte I


02 Mar

Siccome il progetto di rinascita della mia prima chitarra rischia di essere infinito come il galeone per Dylan Dog, ho deciso di avviare lavori paralleli. Per questo ho iniziato a lavorare ad una cigar box guitar resofonica, osando un po’ di più rispetto al precedente tentativo, facendo tesoro degli errori commessi e pronto a farne di nuovi 🙂

Le differenze con l’altra cigar box guitar sono:

  •  Il resonatore (ovviamente)
  • La tastiera (nella precedente era un tutt’uno con il manico).
  • La parte elettrica più complessa con tono, volume, selettore a tre posizioni pickup/piezo.
  • Altri particolari progettuali che vedremo strada facendo.

Iniziamo anche questa volta con:

La lista della spesa

Questa volta ho impiegato più tempo, ma ho trovato materiali più economici (la filosofia dello strumento è pur sempre di essere povero).

1 – Scatola di sigari o da cucito– € 10

2 – Manico – € 3 circa

3 – Ponte corde – € 0  (Placca di metallo recuperata da un vecchio alimentatore per PC.)

4 – Tasti – € 11

5 – Chiavette – € 6,578 (su dx.com qui)

6 – Capotasto – € 1

7 – Ponte  – € 0 (ricavato dagli scarti della lavorazione della “guitar conversion” )

8 – Ingresso jack – € 1

9 – Potenziomentri, selettori, manopole e componenti varie  – €  7,72 (ho trovato il pezzo completo su dx.com qui)

10 – Piezo elettrico – € 1

11 – Pick up – € 15 circa  su ebay

12 – Tastiera – € 0 riciclata dalla sponda di  un vecchio cassetto in mogano

13 – Resonatore e disco/coperchio – € 6 si tratta di un coperchio di pentola e di una ciotola comprati in un negozio di casalinghi a 3 euro ciascuno.

In pratica, in aggiunta alla lista della volta precedente, ho aggiunto i seguenti componenti:

 

Componenti

 

Cover

La proggettazione

Mi sono liberamente ispirato ai geguenti schemi, trovati su cigar box nation:

Project
Il secondo, è quello che ha più influenzato la mia realizzazione.
Vedremo i dettagli nei prossimi post.

Utensili

La (poche) precedenti esperienze, mi hanno insegnato che  alcuni attrezzi specifici sono indispensabili per un lavoro che sia almeno discreto, anche per un dilettante come me. Questa volta perciò ho unito agli utensili da falegname generici altri specifici da liuteria:
Tools
  1. Pialletto a due mani per dare la forma al manico.
  2. Blocchetti di varie misure per dare la forma bombata (curva ) alla tastiera.
  3. Rasiere di varie forme e misure per sagomare e assottigliare il legno.
  4. Lima angolare per limare con precisione i bordi dei tasti in eccesso.

 

L’uso di molti di questi utensili saranno più chiari durante il loro utilizzo.

Nella prossima puntata inizieremo!

Resuscitare una chitarra – Parte III


10 Feb

Il piano armonico

In questo articolo lavoreremo alla parte più importante dal punto di vista timbrico del nostro risultato finale: Il piano armonico.

Procediamo come per il fondo, ma questa volta il requisito che le tavole siano perfettamente specchiate è particolarmente importante. Infatti la caratteristica speculare, fa si che le venature del legno abbiano la stessa conformazione più fitte al centro (dove il ponte trasmette le vibrazioni delle corde) e sempre meno all’esterno.

Come legno ho scelto il cedro rosso. Sono rimasto sorpreso dal profumo che emana.

Inseriamo un listello di legno come base, poggiamo le tavole di sopra, e poi inchiodiamo dei chiodi ai bordi per tenerle ferme:

Piano parte I

Successivamente mettiamo la colla alifatica e schiacciamo le tavole in modo da pressare bene:

Tavola armonica parte II

Una volta asciutta la colla, dopo averla levigata, tagliamo il contorno in modo (abbondando nei bordi, a tagliare facciamo sempre in tempo… ) :

Tavola armonica parte III

Il risultato:

Tavola Armonica IV

Per eseguire l’incavatura della rosetta, ho usato un metodo molto artigianale (in attesa di comprare attrezzi più adatti). E cioè una punta a compasso di un trapano. Manovrandola a mano ho creato i solchi, che poi ho intagliato con uno scalpellino elettrico.

Ho fatto la prova su un legno di scarsa qualità prime che sul piano vero e proprio:

Rosetta parte I

Rosetta parte II

 Sulla tavola armonica il risultato è stato il seguente:

Rosetta parte III

Con lo stesso metodo ho tagliato la buca, prendendo come punto di riferimento il buco precedente. Dopo aver incollato la rosetta e levigato nuovamente per portare le eccedenze della rosetta a livello del piano armonico:

Piano armonico fronte completo

L’altro lato del piano armonico

Sia per il suono che per questioni di robustezza, un ruolo importante è dato dalle catene. Le disegniamo sul template:

Catene sul template

Incolliamo le catene:

Catene I

Catene IICatene III

 

 

 

 

 

 

 

L’accordatura del piano piano armonico consiste nell’appenderlo e percuoterlo vicino ad un accordatore.  Se il suono non è quello desiderato (ci sono varie scuole di pensiero sulla nota che deve emettere) allora bisogna levigare le catene.

Effettuata questa delicatissima operazione possiamo chiudere la cassa armonica ed eliminare i bordi in eccesso:

Cassa I

Cassa armonica II

Il progetto inizia a prendere forma 🙂

Leggi la parte II

Resuscitare una chitarra – Parte II


18 Jan

Iniziamo la vera e propria costruzione/restauro/conversione con il fondo e le fasce.

Premetto che per tutti gli incollaggi (anche quelli di articoli futuri) ho usato la colla alifatica, che è la più versatile. Pur non essendo quella ideale per ognuna delle fasi è quella che si adatta a tutto.

Lavoriamo sulle fasce

Gergo calcistico a parte, dobbiamo adattare la forma delle fasce che non è proprio come quella del template.

Dopo aver rimosso le zocchette originali, aggiungiamo dei pezzi di legno che poi verranno uniti alle zocchette.

Fasce prima fase

Da notare che sulla fascia sinistra ho dovuto effettuare una piccola riparazione in quanto si era spezzata 🙁  .

Successivamente mettiamo le fasce nella forma (pre-costruita secondo il template):

Fasce fase due

Per costruire la forma ho usato degli sportelli di vecchi armadi/pensili.

Ho dovuto costruire una zocchetta al manico a strati in quanto non ho trovato un blocco unico che fosse abbastanza resistente e che avesse le venature nella corretta direzione:

zocchetta

Incolliamo le zocchette superiore e inferiore:

zocchetta superiore

zocchetta inferiore

Per sopperire alle parti di fasce mancanti (a causa della forma differente tra la chitarra originale e quella finale) è stato necessario aggiungere delle sottili lamine di abete in corrispondenza delle zocchette:

 zocchette e fasce

Adesso tocchiamo il fondo

Una volta che le zocchette sono incollate possiamo iniziare a lavorare al fondo che incolleremo successivamente.

Come agiremo per il piano armonico, usiamo un asta di legno per pressare due tavole specchiate.

Fondo uno

Ho usato dell’abete bianco perché avevo solo quello (di ultima scelta tra l’altro), e poi credo a quella corrente di pensiero secondo cui  il fondo influenza quasi per niente il suono finale. Le tavole non sono neanche specchiate, ma sempre per la teoria di cui sopra, è solo una questione estetica (per il piano armonico il discorso è ovviamente diverso).

Disegnamo la forma:

Fondo 2

Che una volta tagliato con un traforo avrà il seguente aspetto:

Fondo tre

 Manteniamoci più larghi sui bordi che poi taglieremo. E disegnamo la forma delle fasce e delle zocchette per iniziare a pensare alle catene:

Fondo 4

 Incolliamo le catene:

 Fondo e catena

E infine li incolliamo al fondo:

Fondo e fasce inclloaggio

E questo sarà il risultato finale:

Fondo e fasce

La prossima volta sarà dedicata alla parte più importante: il piano armonico.

Leggi la parte I

Leggi la parte III

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