Archive for August, 2012

Costruire una Cigar Box Guitar – Parte V Montaggio, prova e conclusioni


13 Aug

Iniziamo ad aggiungere le decorazioni finali:  un po di nero nei bordi interni dell f  del corpo e  i dot nel manico:

Poi passiamo allo schema elettrico:

Inseriamo il piezo in un quadrato di cartone:

Aggiungiamo degli spinotti per rendere più agevole l’apertura dello sportellino:

E installiamo tutto l’impianto:

Dopo l’ultima passata di pasta abrasiva per dargli un effetto vintage,  assembliamo il resto:

Infine sentiamo come suona:

Conclusioni

L’esperienza è stata interessante e divertente. Consiglio a tutti di provare, ma con qualche accortezza che ho appreso con questa esperienza, o che questa esperienza ha confermato:

  • Non avere fretta e documentarsi bene. Questa guida che ho fatto è solo un’esperienza ma non è sufficiente.
  • La liuteria è un processo che si perfeziona di volta in volta, non esiste un’unica ricetta per la chitarra perfetta e ognuno può spaziare, sperimentare e migliorare.
  • Se si vuole verniciare la CGB, usare vernice nitro o poliuretanica. Ho voluto sperimentare gli smalti e ho capito perchè non vengono usati: sono brillanti, ma hanno alto rischio di colature e si asciugano lentissimamente rispetto alle nitro, ciò rende anche lento, faticoso e imperfetto correggere gli errori. Oltre a problemi di timbrica dello strumento.
  • Per il manico è meglio usare un legno più duro di un abete.
  • Bisogna cercare uno stucco del colore del legno o similare, piuttosto che un bianco come ho usato io, sopratutto nelle parti che bisogna lasciare trasparenti.

Il tempo di realizzazione (escludendo i tempi di asciugatura della vernice) sono stati di circa 6 giorni. Il settimo giorno mi sono riposato, come ha fatto uno famoso.. mi pare fosse Chuck Norris… :)

 

Parte IV

Costruire una Cigar Box Guitar – Parte IV La verniciatura


07 Aug

La verniciatura in generale, non è una pratica usuale per una CGB, visto che di solito si tratta di strumenti piuttosto rudimentali.

Ma ho già spiegato la filosofia di questa guida passo passo, cioè quella di creare un oggetto simpatico ma sopratutto di affrontare al costruzione di uno strumento da zero, per vedere accortezze e difficoltà.

Fermi tutti!

Verniciare? Non se ne parla neppure… C’è un passo importante che avevo trascurato. A questo punto tocca montare la chitarra e vedere se tutto funziona correttamente, perché una volta verniciata modificare il legno significa rifare tutto da capo.
Se solo l’avessi verniciata senza prima montarla, avrei fatto un bel complemento d’arredo, ma sicuramente qualcosa di insuonabile.
Difetti riscontrati da correggere:
  1. L’action era alta quanto il diametro di Giuliano Ferrara dopo il pranzo domenicale
  2. Le corde non aderivano al bloccacorde.
  3. Il capotasto era troppo inclinato.

Ho dovuto:

  1. Limare l’alloggio del ponte
  2. Rifare il bloccacorde da capo (meno male che mi era rimasto un pezzo dell’alimentatore per PC…)
  3. Limare la paletta.

In pratica un’altra giornata di lavoro.

Per quanto riguarda le corde, ho fatto due prove, la seconda con un esito decisamente migliore.

Considerando che la scala e il diapason sono più corti, e il fatto che si tratta di legni piuttosto morbidi, ho preso una muta di corde di bronzo 0.10.

Nel primo tentativo ho montato le corde dal Si al La ( 0.14, 0.23, 0.30, 0.39 ).

Ma le corde erano troppo tese e bastava tirarle un po’ perché si alzassero di mezzo tono, impossibili da suonare se non con lo slide, era sufficiente una nota suonata “non a vuoto” perché stonassero.

La seconda volta è andata meglio, ho provato ad aggiungere il cantino e a togliere il La (0.10, 0.14, 0.23, 0.30).

Adesso non ci sono stonature e le corde sono più morbide.

Mi sono limitato a rendere lo strumento settabile in un secondo momento e ho effettuato il grosso delle regolazioni.

Successivamente sono passato finalmente alla…

Verniciatura

Per prima cosa ho passato un turapori nitro con relativo diluente.

Gli effetti non sono visibili, ma vi assicuro che, una volta carteggiato, a tatto il segno sembra essere diventato marmo.

Dopo averla resa liscia con la carta vetrata, iniziamo a passare la prima mano di colore a spruzzo.

L’effetto che vorrei ottenere è il sunburst. Per fare questo mi servirebbero tre colori nitro. Tuttavia avendo già degli smalti a casa, ho preferito usare quelli, ho solo acquistato il trasparente nitro per la verniciatura finale.

Questi mi ha permesso di capire perché vengono usate le vernici nitro piuttosto che gli smalti comuni. Gli smalti sono brillanti, ma ci mettono troppo ad asciugare inoltre è più facile sbagliare. Ho voluto fare quello che tutti i liutai vietano per capire il perché la nitro (o anche la poliuretanica) è meglio dello smalto.

Ecco il risultato della prima mano di giallo ocra diluito:

Poi bordeaux diluito (il rosso scuro col giallo da un effetto arancione, un rosso chiaro avrebbe dato un colore simile al fuksia):

Dopo aver passato il nero:

Successivamente, dopo aver passato il trasparente (anche sulle parti precedentemente incartate, e cioè tastiera e ponte), lucidiamo tutto con la pasta abrasiva.
Nella prossima parte concludiamo con il montaggio e la prova.

Costruire una Cigar Box Guitar – Parte III Tasti e alloggi per le corde e altri particolari


04 Aug

 

I tasti

Dopo aver bagnato i tasti con la colla, li inseriamo con il martello di gomma. La scorsa volta avevamo già preparato gli alloggi per i frets, ma qualora servisse si possono ulteriormente allargare con la carta vetrata piegata.

Una volta asciutta la colla li tagliamo con le tenaglie e le arrotondiamo con una lima.

Il ponte

Ho usato un pezzo di legno un po’ più duro per fare il ponte e l’ho modellato perché vi entrasse il ponticello in plastica.

Successivamente l’ho incollato al corpo, analogamente come fatto per il manico:

Il bloccacorde

Per farlo ho usato il metallo ricavato da un alimentatore di un vecchio PC. Con lima, smeriglio e flex…

 

Dettagli vari

Infine qualche particolare.

I buchi per: il potenziometro, il jack, i reggifascia (una piastra di rinforzo per quella anteriore), e per le viti delle meccaniche:

 

 

 

Dopo aver messo eventualmente dello stucco per correggere le imperfezioni, possiamo scartavetrare bene e passare alla fase successiva: la verniciatura.

Parte II

Parte IV

Costruire una Cigar Box Guitar – Parte II Modellare il legno


01 Aug

Al precedente articolo, volevo solo aggiungere che siccome di articoli del genere ce ne sono parecchi, con questa serie volevo solo dare qualche spunto per un lavoro un po’ più grazioso rispetto a un (rispettabile) palo di scopa attaccato a una scatola di cartone (senza troppe pretese ovviamente).

Iniziamo disegnando le f sul corpo con la carta carbone. (Il template a misura è scaricabile qui).

Disegno

E disegniamo anche la sagoma del manico (cliccare sulla foto per ingrandire).

Matita

Per il manico conviene usare una sega circolare e una sega a nastro.

Per il corpo le f  vanno intagliate col seghetto alternativo (dopo aver fatto dei buchi con il trapano).

Il risultato dopo avere intagliato il tutto:

Iniziamo a rifinire il manico:

E una volta rifinito il manico con pialla e carta vetrata e smerigli vari, fatto i buchi per le chiavette cominciamo a vedere una forma.

Adesso viene una parte delicata: i tasti.

Per misurare la distanza precisa di ciascun tasto, esistono diversi metodi. Il più pratico è affidarsi a questo sito.

NDA: Questo sito non è più on line, perciò ho dovuto creare il seguente foglio di calcolo che ci aiuti in questo (serve Open Office ma chredo vada bene anche MS Excell):

Calcolo_Frets

Una volta determinata la distanza tracciamo delle linee a matita con lo squadro. Successivamente ripassiamo su quelle righe con lo squadro e il taglierino in modo da creare i solchi e facilitare l’uso del seghetto.

Successivamente, allarghiamo (qualora servisse) gli intagli con la carta vetrata:

A questo punto possiamo incollare il manico al corpo ed eventualmente mettere dello stucco dove serve:

Una volta eseguite le ultime rifiniture, passeremo alla verniciatura, che sarà un processo più lungo di quello che si possa pensare 🙂

Parte I

Parte III

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