Questa é la mia nuova pedalboard home made.
Lo guardo, ascolto canzonieri e mi diverto.
Gli effetti sono da incrementare, anche se c’è già quasi tutto
Ha una testata Orange inglobata così i cavi send-return fanno poca strada, jack in + jack out e suoni collegato a un cabinet > di 8 ohm o a un mixer (cabinet simulator dell’amplificatore )
Alimentazione unica per pedali e ampli.
Ha due coppie di jack inupt output replicate all’interno che volendo possono bypassare l’amplificatore o andare in send return su un ampli esterno.
Archive for the ‘Liuteria’ Category
Una pedaliera con ampli embedded
Resuscitare una chitarra – Parte VII
Durante questa fase, e più in generale durante le verniciature in genere, ho imparato che la verniciatura può esaltare un buon lavoro o peggiorarlo, ma raramente migliorarlo. Inoltre, ho imparato molte cose in un seminario sulla cultura organizzativa e sull’equilibrio di vita.
Iniziamo a incartare le parti che non vanno verniciate. Tastiera e ponte che essendo in palissandro non necessitano di vernice e la rosetta.
Con un taglierino di precisione ho intagliato il nastro attorno alla rosetta:
Sembra un lavoro ben fatto. In realtà mi sono reso conto che il nastro isolante non va bene, in quanto nelle giunture, quando il nastro si sovrappone o si congiunge, la vernice penetra e macchia comunque la rosetta. Ci vuole perciò un unico pezzo di plastica adesiva.
Per l’effetto sunburst (sfumato) ho usato dei mordenti naturali e tamponi di lino riempiti di cotone:
Piuttosto che spiegare il procedimento a parole, ne ho fatto un video:
Una volta che il corpo è asciutto lo ricopriamo con della gomma lacca a tampone.
I procedimenti appena esposti sono anche accennati qui.
Questo è il risultato.
Una volta asciugato il top, lo proteggiamo con carta e nastro di carta e verniciamo il resto con vernice all’acqua. Ho usato una vernice opaca in quanto, essendo una classica convertita, molti inestetismi erano non erano altrimenti mascherabili. In caso contrario avrei preferito vedere il legno attraverso una vernice trasparente.
Verniciata e montata:
Seguono adesso delle piccole regolazioni: Altezza ponticello tasti da limare ecc ecc.
Presto aggiornerò questo post con un video con la “prova su strada”!
Resuscitare una chitarra – Parte VI
In questo post vedremo come realizzare il ponte e il capotasto.
Dopo una significativa conferenza di Paruto Institute, abbiamo avuto molte nuove idee.
Per il ponte utilizziamo un pezzo di palissandro indiano:
Costruiamo una guida in legno che con l’aiuto di una base per il trapano/smeriglio ci permetta di creare un solco sul quale inserire il ponticello.
Fissiamolo con le morse e creiamo il solco gradualmente (profondità progressiva).
Facciamo i buchi a misura (operazione delicatissima!) e arrotondiamo i bordi.
Carteggiamo con la carta vetrata dalla grana sempre più fine. L’ultima mano fa data con la pelle di squalo. Il palissandro diventerà molto liscio, e non andrà verniciato.
Incolliamolo al piano armonico della chitarra. Il metodo che vediamo in figura l’ho trovato n un libro. Esso consiste nel pressare il ponte con una barretta di legno, stringendolo da un lato con un morsetto e dall’altro contro la buca tramite una vite a farfalla.
Seguiamo i buchi del ponticello per bucare il piano armonico.
Ricaviamo ponte e ponticello da due pezzi di osso:
Montiamo a questo punto la chitarra per provarla, così possiamo correggere imperfezioni e difetti prima della verniciatura:
Sembra che siamo a buon punto 🙂
In realtà la verniciatura prende parecchio tempo. E’ di questo che ci occuperemo la prossima volta 🙂
Resuscitare una chitarra – Parte V
La tastiera è una delle parti più delicate di una chitarra. La distanza dei tasti si può ispirare ad una scalatura standard resa celebre da marchi comuni. Oppure come abbiamo fatto per le cigar box guitar ci si può affidare a questo file che ci aiuta a calcolare le distanze dato il diapason.
La mia scelta è stata vincolata dalla lunghezza del diapason originale. Infatti quello di una chitarra classica è di 65 cm.
Un po’ troppo per una chitarra acustica. Se una scala è troppo lunga, la tensione delle corde sarà maggiore, e ne segue che sarà più “dura” da suonare e i bending saranno più difficili. D’altro canto una corda più tesa vibra più a lungo e da perciò più sustain.
Ho scelto la scala usata dalle Paul Reed Smith e dalle National: 25 pollici (63,5 cm).
La tastiera l’ho comprata on line a circa 10-15 euro. Ho scelto il palissandro indiano, meno pregiato dell’ebano ma a mio personalissimo avviso, più gradevole.
Perciò ho iniziato a delineare con una matita le linee per i fret (tasti) e per i dot (i pallini):
Iniziamo proprio a fare i buchi dei dot. Per eseguire questo passo è importante avere un trapano a colonna e calibrarlo affinché i buchi dei tasti abbiano tutti la stessa profondità.
La prossima operazione consiste nell’incollare la tastiera al manico. L’ordine di queste operazioni è di carattere più che altro pratico e ci sono diverse scuole di pensiero.
Col seghetto, muniti di pazienza e precisione, intagliamo i solchi per i tasti:
Una chitarra acustica, a differenza della classica, ha la tastiera bombata. Diamo la curvatura alla tastiera tramite un blocchetto con l’inarcatura del raggio desiderato (nel nostro caso 10 pollici illustrato qualche figura più avanti). Con una colla reversibile applichiamo sul blocchetto una carta vetrata grossa, per poi arrivare gradualmente a quelle più fini. Rifiniamo infine con una carta finissima bagnata o pelle di squalo, per rendere la tastiera liscia (il palissandro, a differenza ad esempio dell’acero, non va verniciato).
Incolliamo infine, i dots con la colla alifatica, versandoci su della segatura di palissandro (precedentemente ottenuta durante la lavorazione della tastiera stessa) per otturare gli spazi tra i bordi del buco e il dot stesso:
Incolliamo i fret, anche qui con pazienza. Una tecnica che ho copiato da qualche liutaio è di usare una corda (di chitarra ovviamente 🙂 ) per distribuire la colla nei solchi.
I risultato finale:
Lo stesso blocchetto usato per levigare la tastiera, è stato usato per levigare i tasti e livellarli. Il blocchetto con la lima, in alto a destra (immagine precedente), è stato utilizzato per livellare i tasti che sporgevano lateralmente.
Con un procedimento simile a quello dei dost sulla tastiera, inseriamo i dots laterali:
Dei due più diffusi modi per incollare il manico al corpo, avrei voluto usare l’attaccatura a coda di rondine, ma anche in questo l’origine del progetto (cioè la conversione di una chitarra classica, piuttosto che la creazione da zero di una acustica), mi ha fortemente vincolato.
Ho dovuto perciò ripiegare sull’altra tecnica, cioè incollare il manico con l’ausilio di un bullone, fissato con un tassello per legno:
Dall’immagine precedente, risulta evidente che molti interventi di adattamento tramite incollaggio di vari pezzi di legno sono stati necessari per fare quadrare il manico al corpo. A quest’ultimo, è stato necessario adattare l’alloggio come mostrato di seguito:
A questo punto, incolliamo corpo e manico con abbondante colla e morsetti, avvitandola dentro al corpo con un dado inserito con una mano attraverso buca:
E’ ancora lontana dal suonare, ma inizia a prendere forma 🙂
Resuscitare una chitarra – Parte IV
Trasformiamo il manico da “classico” a “folk”.
Ripariamo la paletta e riempiamo i buchi delle chiavette:
Dopo aver tagliato le eccedenze e le allargato il solco per alloggiare il truss-rod, incolliamo la zocchetta:
Attacchiamo con viti e colla un innesto per irrobustire la giuntura tra il manico e il corpo:
Tagliamo il truss-road per adattarlo al manico della classica, (più corto) e adeguatamente saldato e verniciato con l’antiruggine.
Irrobustiamo la paletta con del cedro rosso avanzato dal piano armonico:
Ritagliamo le finestre della paletta e alloggiamo il truss rod nello scasso (o scanalatura) che abbiamo creato precedentemente:
In un primo momento volevo mantenere le finestre come le resofoniche rational. Poi ho cambiato idea per motivi di robustezza e ho deciso di riempire le finestre con lo stesso mogano usato per le catene:
Nel prossimo post lavoreremo alla tastiera e e incolleremo il manico al corpo.
Una Cigar Box Guitar Mancina
Ho costruito questa CGB il giovanissimo figlio di un collega. Allego solo le foto e non do ulteriori dettagli sulla costruzione per non essere ridondante con i precedenti post.
Aggiungerò solo le caratteristiche che differenziano questa dalle altre:
- Paletta dritta (non inclinata) tipo fender.
- Solo un pick-up con tono e volume come controlli.
- Sole tre corde (accordate in C G C [Do Sol Do])
- Paletta e controlli rivolti al contrario (è mancina 🙂 appunto)
- Questa volta è una reale scatola di sigari cubani!
Le fasi di costruzione:
Il risultato finale:
E infine sentiamola:
Costruire una Cigar Box Guitar Resofonica – Parte IV
Preparazione alla verniciatura
In questo ultimo post parleremo della verniciatura. Per questo processo ho scelto, a differenza del primo esperimento, solo sostanze naturali, in particolare mordenti per legno per il colore e gommalacca per la lucidatura.
Iniziamo a incartare le parti che non dovranno essere colorate:
Come mordente base ho usato il più naturale dei coloranti gialli: lo zafferano. E’ anche il più costoso, ma fortunatamente ne avevo un po’ da tempo che non era più adatto a usi alimentari.
Colorazione
L’effetto desiderato è il sunburst sfumato a tre colori, perciò bisogna agire in fretta un colore sull’altro ancora freschi per poter dare la sfumatura a tampone.
Subito dopo aver passato una prima mano omogenea di giallo inizio a colorare i bordi del secondo colore: il mogano:
Iniziamo dai bordi con un tampone differente rispetto a quello usato per il giallo e passiamo i bordi.
Sempre con movimento rotatorio, prendiamo il tampone usato per il giallo e sfumiamo le zone di confine tra il giallo e il rosso:
Procediamo analogamente con il terzo colore, il noce:
E procediamo allo stesso modo, sfumando con il tampone usato precedentemente per il rosso mogano:
Dopo un ultima sfumatura con il tampone del giallo il risultato è il seguente:
Lo stesso procedimento con la parte anteriore e successivamente con il manico:
L’intero processo dura poco in quanto bisogna agire sui colori freschi.
Risultato finale:
Laccatura
La gommalacca va sciolta in alcool puro. Conviene iniziare con una soluzione più densa e diluire sempre di più nelle mani successive.
Seguono lunghe e pazienti passate, con mezza giornata di attesa tra una e l’altra.
La tecnica è sempre quella del tampone in maniera circolare, ma non bisogna passare troppe volte sullo stesso punto altrimenti si ottiene un effetto “nebbia” opaco.
Alla fine, si può passare una mano di pasta abrasiva finale per lucidare ulteriormente.
Vediamo cosa è venuto fuori:
Conclusioni
Con questa ulteriore esperienza ho ampliato il mio bagaglio di esperienza di liuteria da salotto. Ho avuto conferma durante questo lavoro di quanta pazienza ci voglia per lavori del genere e che il risultato finale è un connubio di conoscenza e esperienza, ugualmente importanti.
Nell’attesa di altri esperimenti (già in cantiere, anzi in salotto), sentiamo come suona:
Costruire una Cigar Box Guitar Resofonica – Parte III
Il coperchio del resonarore
Prendiamo il coperchio di pentola mostrato nella parte I e facciamo il buco che ospiterà il ponte al centro texas holdem book uspokerfed.com, e quelli a lato dal quale uscirà parte del suono. Parallelamente ritagliamo dal vecchio alimentatore del PC una striscia che andrà a coprire il ponte:
Successivamente facciamo dei buchi in entrambi i pezzi per poterli unire con dei rivetti:
L’aggancio delle corde:
Modelliamo un altro pezzo dell’alimentatore del PC in maniera simile a come abbiamo fatto nella precedente serie di articoli.
Manico e Paletta
Come ornamento della paletta ho pensato di incollare su di essa un sottile strato di legno presa da una scatola di sigari stessa. Si tratta di un sottilissimo strato di legno che credo serva a mantenere la flagranza dei sigari.
Una volta tagliata la forma della paletta, la incolliamo al manico, insieme alla tastiera:
In realtà, mi sono reso conto successivamente che sarebbe stato più comodo lavorare la tastiera prima di incollarla, questo avrebbe reso più semplici i passi seguenti.
Tastiera
Nella precedente serie di articoli, avevo trovato un sito che permetteva di calcolare la posizione dei tasti data la lunghezza del diapason (cioè la distanza tra ponte e capotasto). Mi sono accorto recentemente che questo sito non è più on line, perciò ho creato un foglio di calcolo (open office ma credo si apra anche con le ultime versioni di MS Office) che ci aiuta in questo:
Aiutandoci perciò con una riga, e uno squadro tracciamo e di segniamo i tasti:
Al centro dei tasti che lo richiedono facciamo i buchi per i dot (i “puntini”):
Tramite una dima che ho costruito, per effettuare i tagli perpendicolari, facciamo gli incassi per i tasti:
Incolliamo in fine i dot. Questi sono stati ottenuti dallo stecco di un ghiacciolo :D. Li ho tagliati abbondamtemente più lunghi in modo da poterli tagliare successivamente:
A questo punto diamo la forma bombata alla tastiera con i blocchetti che ho illustrato nella prima parte di questa serie di articoli:
Per eseguire questa operazione bisogna incollare sul blocchetto della misura che più ci aggrada della carta vetrata. Bisogna iniziare da carte più grosse fino a scendere a carte più fini. La colla da usare è quella spray riposizionabile, in modo da poter alternare vari tipi di carta vetrata. L’ultimo passo può essere fatto con carta abrasiva fine o pelle di squalo.
I risultato dopo aver fatto anche i buchi per le chiavette sulla paletta:
Il processo di inserimento dei tasti non differisce di parecchio dalla volta precedente. Una differenza però, sta nel fatto che qui la tastiera è bombata e non piatta, perciò bisogna piegare lievemente i tasti prima di inserirli.
Inoltre per la rifinitura sei tasti non ho usato una semplice lima che sarebbe stata imprecisa, ma come già avevo anticipato, ne ho usata una come questa.
Schema elettrico
Ho usato come modello lo schema elettrico della telecaster, con la differenza che il pick up al ponte è stato sostituito da un piezo elettrico che sta sotto alla ciotola/resonatore:
Prove finali pre-verniciatura
Prima della verniciatura finale è bene montare lo strumento in quanto una volta verniciato portare delle modifiche a delle imperfezioni risulterebbe lungo e complicato. Accontentiamoci perciò del seguente risultato parziale:
Nella prossima puntata la verniciatura!
Costruire una Cigar Box Guitar Resofonica – Parte II
Iniziamo a modellare i vari componenti che andremo ad unire.
Il lavoro è stato lungo perciò, devo trascurare molti dettagli per non rendere l’articolo infinito. Spero che le immagini parlino al posto mio.
Il manico
Rispetto al progetto precedente, questa volta ho pensato di sperimentare il manico fatto di due pezzi piuttosto che di un pezzo unico.
Il punto di partenza è una traversina di abete:
Abbiamo disegnato i punti che taglieremo.
Il risultato sarà il seguente:
Lo scasso a sinistra, serve per fare in modo che il manico sia a livello con il corpo. La parte con lo “scalino” andrà dentro il corpo della chitarra. Incolliamo il pezzo più piccolo al contrario sul più grande e vedremo il seguente risultato:
Iniziamo a rendere rotondo il manico con il pialletto a due mani:
E per dare la forma alla paletta, gli incolliamo due listelli per lato. Uno di mogano sottile,e uno più grosso di abete:
Il corpo
Il corpo è costituito dalla scatola, più altri pezzi nel quale verrà alloggiato il resonatore (cioè la scodella di metallo 🙂 )
A questi pezzi verranno aggiunti altri legni, ma una prima lavorazione è la seguente:
Per il precedente lavoro ho usato, seghetto alternativo, trapano e traforo.
Successivamente dobbiamo tagliare dei pezzi di legno per incollare il disco al top. Questa gabbia accoglierà il resonatore.
Dopo averli pportunamente tagliati e modellati, incolliamo dei pezzi di abete dello stesso legno del manico per creare la parte che segue al manico, attraversa il corpo e scarica la tensione delle corde.
Abbiamo già uno scheletro del lavoro.
Nel prossimo post vedremo inizieremo a lavorare le altre parti.
Costruire una Cigar Box Guitar Resofonica – Parte I
Siccome il progetto di rinascita della mia prima chitarra rischia di essere infinito come il galeone per Dylan Dog, ho deciso di avviare lavori paralleli. Per questo ho iniziato a lavorare ad una cigar box guitar resofonica, osando un po’ di più rispetto al precedente tentativo, facendo tesoro degli errori commessi e pronto a farne di nuovi 🙂
Le differenze con l’altra cigar box guitar sono:
- Il resonatore (ovviamente)
- La tastiera (nella precedente era un tutt’uno con il manico).
- La parte elettrica più complessa con tono, volume, selettore a tre posizioni pickup/piezo.
- Altri particolari progettuali che vedremo strada facendo.
Iniziamo anche questa volta con:
La lista della spesa
Questa volta ho impiegato più tempo, ma ho trovato materiali più economici (la filosofia dello strumento è pur sempre di essere povero).
1 – Scatola di sigari o da cucito– € 10
2 – Manico – € 3 circa
3 – Ponte corde – € 0 (Placca di metallo recuperata da un vecchio alimentatore per PC.)
4 – Tasti – € 11
5 – Chiavette – € 6,578 (su dx.com qui)
6 – Capotasto – € 1
7 – Ponte – € 0 (ricavato dagli scarti della lavorazione della “guitar conversion” )
8 – Ingresso jack – € 1
9 – Potenziomentri, selettori, manopole e componenti varie – € 7,72 (ho trovato il pezzo completo su dx.com qui)
10 – Piezo elettrico – € 1
11 – Pick up – € 15 circa su ebay
12 – Tastiera – € 0 riciclata dalla sponda di un vecchio cassetto in mogano
13 – Resonatore e disco/coperchio – € 6 si tratta di un coperchio di pentola e di una ciotola comprati in un negozio di casalinghi a 3 euro ciascuno.
In pratica, in aggiunta alla lista della volta precedente, ho aggiunto i seguenti componenti:
La proggettazione
Mi sono liberamente ispirato ai geguenti schemi, trovati su cigar box nation:
Utensili
- Pialletto a due mani per dare la forma al manico.
- Blocchetti di varie misure per dare la forma bombata (curva ) alla tastiera.
- Rasiere di varie forme e misure per sagomare e assottigliare il legno.
- Lima angolare per limare con precisione i bordi dei tasti in eccesso.
L’uso di molti di questi utensili saranno più chiari durante il loro utilizzo.