Archive for June, 2012

Ci stanno rubando i diritti


27 Jun

Nel 1947 veniva pubblicata la Fattoria degli animali di George Orwell.

Nello stesso anno, per coincidenza, nasceva la Costituzione della Repubblica Italiana.

Fattoria degli animali

Per chi non conoscesse bene il libro (un gran classico che consiglio), gli animali dopo aver fatto una rivoluzione si organizzano in una comunità e scrivono i loro comandamenti, regole della comunità, su un muro della fattoria:

Comandamenti 1

Successivamente, alcuni animali si disinteressarono dei comandamenti, di imparare a leggere (e a leggerli), delegando il potere ai più intelligenti e colti.

Via via, le regole venivano modificate nel tempo, a favore di questa oligarchia, che in un primo tempo aveva fatto gli interessi di tutti.

Gli altri animali non avevano ben memoria di quanto stesse succedendo perché il passaggio è stato graduale, e sopratutto molti di loro non sapevano leggere.

Iniziarono  a prendere le abitudini dell’uomo, il tiranno appena scacciato.

Comandamenti 2

A giustificare la violenza contro i dissidenti:

Comandamenti 3

 Comandamenti 4

Via via somigliando sempre più al tiranno appena scacciato:

Comandamenti 5

Il passo successivo fu breve:

Comandamenti 6

Comandamenti 7

Oggi apprendiamo che il ministro Elsa Fornero, in una dichiarazione sostiene che il lavoro non sia un diritto.

Art. 4

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.

Questo è solo l’ennesimo esempio di come i diritti conquistati e costituzionali vengano rimessi in discussione. Abbiamo vari esempi: i diritti del lavoratori, la libertà di stampa, la laicità dello stato, l’uguaglianza di fronte alla legge, la meritocrazia.

 

Riflettiamo.

‘Ma guarda sto cretino…’ – analisi statistico-socio-ironica sull’intelligenza e la stupidità.


08 Jun

Prefazione

“Il mondo è pieno di scemi”, “la mamma degli scemi è sempre incinta”  e altri detti popolari e aforismi, trovano una dimostrazione leggera in questo post.

Scrivo queso a articolo a metà tra la scienza e la scemenza dove ragiono su alcune intuizioni miste a nozioni scientifiche e a testi su cui mi sto documentando. La cosa va presa con il giusto equilibrio tra ironia e serietà.

Il problema è piuttoso complesso, se si analizzano tutti i ‘tipi’ di intelligenza (sarebbe um problema multidimensionale), ma per approssimazione ci affidiamo alla misura più classica e riconosciuta il Quoziente Intellettivo (QI).

L’intelligenza media

Banalmente l’intelligenza media, è data dalla somma del QI di tutte le n persone presenti sulla terra, diviso n.

Media Aritmetica

Il QI è una misura che ha come valore massimo 150. La media è approssimativamente 100 (largomento è molto discusso ma non ho trovato dati ufficiali più precisi).

Approssimando la popolazione mondiale a 9.000.000.000:

QI Medio

 Graficamente:


QI

La distribuzione dell’intelligenza.

Tempo fa ragionando ho pensato che distribuzione dell’intelligenza è Gaussiana, intuizione che ho visto confermata da questo articolo già citato.

Tuttavia, è una approssimazione molto ottimista, infatti l’articolo dice che esistono QI inferiori a 50 non mensionati nel seguente lgrafico:

Gaussiana Intelligenza

Data la funzione Gaussiana:

Gauss

Se applichiamo l’inegrale:

Integrale

Abbiamo ovviamente la totalità della popolazione mondiale (il 100% appunto).

Intuitivamente, riducendo l’intervallo dell’integrale a avalori compresi tra 50 e 150, notiamo che la percentuale più alta della gente, sta nella media.

Abbiamo visto matematicamente, delle considerazioni abbastanza ovvie, tuttavia averne una visualizzazione grafica fa il suo effetto.

 

Conclusioni

Adesso esporrò le conclusioni, che se non supportate dalle precedenti dimostrazioni, potrebbero sembrare altezzose e politically scorrect, ma che a pensarci bene sono anche logiche e piuttosto banali:

  • Il 50% della gente ha una intelligenza inferiore alla media
  • Le eccellenze (ma anche i profili bassi) sono una percentuale esigua.
  • La maggior parte della gente ha un QI vicino alla mediocrità.

Con questo post mi sono solo voluto divertire, magari lo sviluppo e partecipo al Premio IgNobel.

PS: Tutto quello che ho scritto non implica che io mi reputi necessariamente come facente parte di una elite di gente particolarmente sveglia.

Critiche e discussioni bene accette.

Parliamo di effetti per chitarra


01 Jun

Prendendo spunto da un amico che mi ha chiesto delle foto di una pedaliera che ho realizzato, illustro il mio set di effetti.

In passato preferivo (anche per questioni di costi e versatilità) effetti digitali, infatti ho avuto uno zoom 505, che ha avuto la sua gloriosa carriera. Poi grazie a Giuseppe Orlando, dal quale ho imparato tanto su suoni e liuteria, ho riscoperto l’analogico.

Comprando e rivendendo su ebay vari effetti, nel corso degli anni ho trovato il mio sound.

Pedaliera Esterno

Iniziamo con una rapida sintesi della catena di effetti e del perché ho scelto questa successione.

Come primo effetto che modifica il suono proveniente dalla chitarra, conviene mettere gli effetti di dinamica, perciò ho messo il WHA. A seguire ho inserito due Distorsori che arricchiscono di armoniche il suono. Subito dopo i modulatori (Chorus e Flanger) per modulare il suono ottenuto sinora. Infine un Delay per aggiungere eco e spazialità ai suoni.  Come reverbero uso quello degli amplificatori: un Carvin XV 212 100 Watt (reverbero a molla) a Valvole e un Fender Princeton 65 Watt a transistor.

Ma veniamo ai dettagli.

Nella foto seguente, in alto a sinistra vedete l’alimentatore a 2 Ampere opera di Giuseppe Orlando citato prima. Il fusibile è smontabile facilmente e i due ampere bastano alimentare per gli effetti di 5 chitarristi  esigenti in contemporanea 🙂

Come detto prima, iniziamo (da destra a sinistra) con il WHA. Si tratta di un Behringer HB01. Che dire? Si tratta di un Behringer, in sintesi ottima elettronica ma materiali di scarsa qualità. La ragione di questa scelta è che il Wha è bello ma si usa raramente e non vale la pena di spendere 200€.

Pedaliera Interno

Segue il mitico Boss Metal Zone MT-2, questo pedalino che ha fatto la storia dei gruppi metal da garage è in grado di offrire una distorsione vivace ma satura in stile Iron Maiden o estremamente cattiva in stile Pantera passando per i Metallica. Anche questo effetto non lo uso granché, solo quando ho qualche cenno di nostalgia per l’età adolescenziale o la prima giovinezza, quando suonavo quel genere.

Il secondo effetto di distorsione è l’Overdrive-Distortion OS-2, sempre della Boss. Versatilissimo, oltre ai controlli di volume, tono, saturazione (gain), ha una quarta manopola che è la sua caratteristica principale. Quando la quarta manopola è al minimo il suono è overdrive, all’opposto estremo invece fa da distorsore, permettendo di miscelare i due suoni. E’ un effetto da rock blues che permette di avere sonorità interessanti.

Il primo dei due modulatori è un Boss Super Chorus CH-1. Un chorus di buona qualità niente da dire, il prodotto è già piuttosto noto e fa il suo dovere.

Il flanger è un Ibanez Fl 15, soddisfacente nel suono ma un po’ difettoso nello switching. Ma del resto, anche questo non è che lo usi frequentemente, a volte ci vuole ma se si esagera si fanno delle pacchianate sonore.

Dulcis in fundo, il delay: un Boss Digital Delay DD-3. Forse un po’ datato, ma non so cosa si possa volere di più. Crea degli echi che vanno da una profondità feedback quasi impercettibile (da raddoppio) fino a delay lunghissimi per fare soli alla Brian May. Inoltre per brevi leaks fa anche da campionatore.

In conclusione, è la prima volta che tratto un argomento così specifico in questo blog, che sta prendendo una forma sempre più eclettica. Ma devo dire che non mi dispiace, alla fine mi diverto e questo è l’importante. A chi legge faccio una di quelle promesse che prima o poi manterrò… Farò un video con il demo degli effetti.. un giorno… prima della pensione.. giuro!

 

Umili Liriche

musica, appunti e riflessioni sull'universo conosciuto